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Ibrutinib sicuro ed efficace nel linfoma a cellule del mantello


In uno studio di fase II, Ibrutinib è apparso sicuro ed efficace nei pazienti con linfoma a cellule del mantello recidivato o refrattario.

Ibrutinib è un inibitore BTK ( tirosin-chinasi di Bruton ), che ha mostrato attività antitumorale in vari tipi di linfomi non-Hodgkin, compreso il linfoma a cellule del mantello.

Un totale di 111 pazienti con linfoma mantellare recidivato o refrattario sono stati trattati con Ibrutinib 560 mg/die.
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I pazienti sono stati suddivisi in due gruppi sulla base di un precedente trattamento con Bortezomib ( Velcade ); 48 pazienti erano stati sottoposti ad almeno 2 cicli di Bortezomib; 63 pazienti non avevano in precedenza ricevuto trattamento con Bortezomib.

L'età mediana dei pazienti era di 68 anni; l’86% aveva linfoma a cellule del mantello a rischio intermedio o alto.

La misura di esito primario era rappresentata dal tasso di risposta globale ( ORR ), mentre gli endpoint secondari erano: sopravvivenza libera da progressione, sopravvivenza globale, durata della risposta e sicurezza.

Il follow-up è stato di 15.3 mesi.

Il tasso di risposta globale è stato pari al 68%; il tasso di risposta completa è stato del 21% e il tasso di risposta parziale del 47%.

Il precedente trattamento con Bortezomib non ha avuto alcun effetto sul tasso di risposta.

La durata mediana della risposta stimata è stata pari a 17.5 mesi e la sopravvivenza mediana libera da progressione è stata di circa 13.9 mesi.

Il tasso stimato di sopravvivenza globale a 18 mesi è stato pari al 58%.

Gli eventi avversi più comuni erano di grado 1 e 2, ed hanno incluso: diarrea ( 50% ), fatigue ( 41% ) e nausea ( 31% ); tra gli eventi ematologici di grado 3 o superiore: neutropenia (16%), trombocitopenia ( 11% ) e anemia ( 10% ). ( Xagena )

Fonte: The New England Journal of Medicine, 2013

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