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Leucemia linfoblastica acuta: approvata negli USA la terapia CAR-T, una breakthrough therapy


La terapia CAR-T è una procedura per la quale i linfociti T del paziente vengono prelevati, spediti in un laboratorio, modificati geneticamente per uccidere le cellule tumorali e reintrodotti nel paziente per via endovenosa.

L'Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), ha definito il momento storico, e ha approvato la prima terapia genica antitumorale.

La procedura si chiama Tisagenlecleucel ( Kymriah ) ed è indicata nel trattamento della leucemia linfoblastica acuta nei pazienti pediatrici e giovani fino a 25 anni.

L’immunoterapia CAR-T ( chimeric antigen receptor T cell ) riprogramma geneticamente il sistema immunitario di ogni singolo paziente.
I linfociti T vengono estratti dal sangue del paziente ed inviati in un laboratorio altamente specializzato dove vengono ingnerizzati con recettori chimerici per l'antigene ( CAR ) costituiti da un dominio di riconoscimento antigenico ( derivato da anticorpi monoclonali ) fuso a domini di trasduzione del segnale derivati dal complesso TCR: questo tipo di struttura combina la specificità del riconoscimento anticorpale ( MHC-indipendente ) con le potenzialità antitumorali dei linfociti T.
I linfociti CAR-T vengono introdotti nuovamente nel circolo sanguigno del paziente, si moltiplicano e distruggono le cellule tumorali che presentano un determinato antigene sulla superficie.

Negli Stati Uniti, i pazienti devono far riferimento a una delle 32 strutture sanitarie che offrono la terapia.
Ogni campione di sangue deve essere, in seguito, spedito al Centro specializzato Novartis nel New Jersey dove viene sottoposto a trasformazione genetica per poi essere rispedito indietro.
L’intera operazione ha una durata di circa 22 giorni.

La terapia CAR-T è indicata per i pazienti che non hanno risposto alle cure standard.

Secondo i dati epidemiologici,negli Stati Uniti ci sono circa 3.100 nuovi casi di leucemia linfoblastica acuta ogni anno. Il 70% di questi risponde alle tradizionali terapie.

Uno studio clinico ha dimostrato che la procedura Kymriah è in grado di guarire l'83% dei pazienti entro 3 mesi dalla somministrazione di una sola dose.

Tuttavia, il trattamento con Kymriah può causare gravi effetti collaterali. Nella scheda tecnica di Kymriah è stato inserito un boxed warning per la sindrome da rilascio delle citochine ( CRS ), una risposta sistemica all'attivazione e alla proliferazione di cellule CAR-T, che si manifesta con febbre alta e sintomi simil-influenzali, e per gli eventi neurologici.
Sia la sindrome da rilascio di citochine che gli eventi neurologici possono essere pericolosi per la vita.
Altri effetti collaterali di Kymriah comprendono: gravi infezioni, ipotensione, lesioni acute a livello renale, febbre e ipossia.
La maggior parte dei sintomi compare entro 1-22 giorni dopo l'infusione di Kymriah.
Poiché l'antigene CD19 è presente anche sulle normali cellule B, Kymriah attacca anche le cellule B normali che producono anticorpi, pertanto la terapia è associata a un aumentato rischio di infezioni per un periodo di tempo prolungato. ( Xagena )

Fonte: Novartis, 2017

XagenaMedicina2017



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