Ivabradina nel trattamento dei pazienti con coronaropatia stabile e disfunzione sistolica ventricolare sinistra con angina limitante
Lo studio BEAUTIFUL non ha dimostrato alcun impatto dell’Ivabradina ( Corlentor ) sugli esiti nei pazienti con malattia coronarica stabile e disfunzione sistolica ventricolare sinistra.
Un’analisi post hoc ha valutato l’effetto della Ivabradina nei pazienti BEAUTIFUL il cui sintomo limitante al basale era l’angina.
Nella popolazione BEAUTIFUL, il 13.8% aveva angina limitante al basale; di questi 712 pazienti presentavano una frequenza cardiaca maggiore o uguale a 70 battiti per minuto ( bpm ).
La durata media del periodo osservazionale è stata in media pari a 18 mesi.
Ivabradina è risultata associata ad una riduzione del 24% nell’endpoint primario ( mortalità cardiovascolare o ospedalizzazione per infarto miocardico fatale e non-fatale oppure scompenso cardiaco ) ( hazard ratio, HR=0.76 ) e a una riduzione del 42% di riduzione nell’ospedalizzazione per infarto miocardico ( HR=0.27 ), e a una riduzione del 59% nella rivascolarizzazione coronarica ( HR=0.41 ).
Ivabradina è risultata sicura e ben tollerata.
Dallo studio è emerso che Ivabradina potrebbe essere utile nel ridurre gli eventi cardiovascolari maggiori nei pazienti con coronaropatia e disfunzione sistolica ventricolare sinistra che presentano angina limitante. ( Xagena_2009 )
Fox K et al, Eur Heart J 2009; 30: 2337-2345
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