Studio GISSI-AF: fibrillazione atriale recidivante e predittori clinici
La fibrillazione atriale è un'aritmia comune che si presenta frequentemente dopo il ripristino del ritmo sinusale. Identificare i fattori di rischio per la recidiva può aiutare a definire la migliore strategia per la prevenzione secondaria.
Lo studio GISSI-AF ( Gruppo Italiano per lo Studio della Sopravvivenza nell'Infarto Miocardico – Fibrillazione Atriale ) ha arruolato 1.442 pazienti in ritmo sinusale con almeno 2 episodi di fibrillazione atriale, documentati negli ultimi 6 mesi o dopo cardioversione nelle 2 ultime settimane.
I pazienti sono stati assegnati, in modo casuale, al bloccante il recettore dell’angiotensina Valsartan ( Tareg ) o a placebo; tutti gli altri trattamenti per la fibrillazione atriale o per le malattie cardiache sottostanti erano ammessi.
Gli endpoint primari erano rappresentati dal tempo alla prima recidiva di fibrillazione atriale e la proporzione di pazienti con più di 1 episodio di fibrillazione atriale durante 1 anno di follow-up.
Fattori di rischio per la recidiva di fibrillazione atriale sono risultati essere: una storia di 2 o più episodi di fibrillazione atriale nei precedenti 6 mesi, indipendentemente dalla modalità di ripristino di ritmo sinusale, spontaneo ( hazard ratio, HR=1.42, p=0.002 ) o da cardioversione ( HR=1.19, p=0.038 ), e una frequenza cardiaca più bassa durante ritmo sinusale ( HR=0.99; p=0.052 ).
I fattori di rischio erano gli stessi per più di 1 recidiva di fibrillazione atriale.
I pazienti trattati con Amiodarone ( Cordarone ) hanno presentato un minor rischio per entrambi gli endpoint ( P inferiore a 0.0001 e P=0.017 ), mentre quelli che assumevano diuretici presentavano un rischio maggiore ( P=0.009 e P=0.003 ).
In conclusione, nella popolazione del GISSI-AF, la storia di fibrillazione atriale ha un valore prognostico significativo, indipendente della modalità di ripristino del ritmo sinusale.
L’Amiodarone e il trattamento diuretico influenzano il tasso di recidiva di fibrillazione atriale. ( Xagena_2010 )
Disertori M et al, Am Heart J 2010, 159: 857-863
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