PCI transradiale e terapia antiaggregante massimale: l’incidenza di sanguinamento maggiore è bassa
Il sanguinamento è un predittore di mortalità precoce e tardiva dopo intervento coronarico percutaneo ( PCI ) che fa uso dell’approccio femorale.
L’intervento PCI transradiale è associato a più basso rischio di complicanze al sito d’accesso, rispetto all’approccio femorale.
Ricercatori canadesi hanno valutato i predittori di sanguinamento e l’impatto del sanguinamento maggiore sulla mortalità e sugli eventi avversi cardiaci maggiori ( MACE ) dopo PCI con approccio transradiale e terapia antiaggregante massimale.
Nello studio EASY ( Early discharge after transradial Stenting of coronary arteries), 1.348 pazienti con sindrome coronarica acuta sono stati trattati con Clopidogrel ( Plavix ) ( 90% 12 ore o più prima dell’intervento ) e un bolo di Abciximab ( ReoPro ) prima dell’insufflazione del palloncino.
L’1,4% dei pazienti ha presentato sanguinamento maggiore.
I pazienti che sono andati incontro a sanguinamento erano più anziani, presentavano una più bassa clearance della creatinina, e più frequentemente soffrivano di malattia travasale, e avevano 3 o più siti d’accesso dilatati ed erano stati sottoposti a procedure di più lunga durata.
Predittori indipendenti di sanguinamento erano: clearance della creatinina minore di 60 mL/min ( odds ratio, OR= 3.26; p= 0.022 ), durata della procedura ( OR= 2.95; p= 0.032 ), e dimensione del rivestimento (OR= 5.34; p= 0.029).
Nei pazienti con sanguinamento maggiore, l’incidenza di MACE era più alta a 30 giorni ( 37% vs 3% ), 6 mesi ( 42% vs 8% ), e 1 anno ( 53% vs 12%; p<0,0001 per tutti i confronti ).
All’analisi multivariata, il sanguinamento maggiore era un fattore predittivo indipendente di mortalità a 1 anno e di MACE.
Dallo studio è emerso che dopo intervento coronarico percutaneo transradiale e terapia antiaggregante massimale, l’incidenza di sanguinamento minore rimane bassa.
Il sanguinamento maggiore è un fattore predittivo indipendente di outcome avverso sia in acuto che a 1 anno, indipendentemente dal sito di accesso. ( Xagena_2009 )
Bertrand OF et al., Am Heart J 2009; 157: 164-169
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