L'impianto di un defibrillatore impiantabile nei pazienti con cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro migliora la prognosi
La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è una delle principali cause di tachicardia ventricolare ed arresto cardiaco nei giovani pazienti.
Un gruppo di ricercatori tedeschi ha voluto verificare se l'impianto di un defibrillatore-cardioverter ( ICD ) fosse sicuro e migliorasse la prognosi nel lungo periodo nei pazienti con cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro ad alto rischio di morte improvvisa.
A 60 pazienti con età media di 46 anni è stato impiantato un ICD.
Nel corso del follow-up , medio , di 80 mesi, la sopravvivenza libera da malattia è stata del 49%, 30%, 26% e 26% dopo 1, 3, 5 e 7 anni, rispettivamente.
Sono state osservate 53 reazioni avverse in 37 pazienti, 10 durante il periodo perioperatorio e 43 nel periodo osservazionale, generalmente associate ai cateteri ( n= 31 in 21 pazienti ).
Non c'è stata alcuna perforazione da cateteri.
I risultati di questo studio hanno indicato che l'impianto di un defibrillatore-cardioverter nei pazienti con cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro ad alto rischio migliora la prognosi.
Tuttora questi pazienti devono essere tenuti sotto stretta osservazione per la prevenzione e/o il precoce riconoscimento della progressione della malattia e della morbilità associata ai cateteri.( Xagena_2004 )
Wichter T et al, Circulation 2004; 109: 1503 - 1508
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