Gli effetti benefici dei beta-bloccanti e degli antagonisti del recettore dell’aldosterone sono ora ben definiti nei pazienti con grave insufficienza cardiaca cronica sistolica.
Tuttavia, non è chiaro se i beta-bloccanti siano in grado di fornire addizionali benefici nei pazienti che già ricevono gli antagonisti dell’aldosterone.

Uno studio coordinato da Henry Krum della Monash University di Melbourne, in Australia, ha verificato se i benefici dei beta-bloccanti permangano anche nei pazienti già in trattamento con gli agonisti dell’aldosterone, utilizzando i dati di 2.289 pazienti con grave insufficienza cardiaca dello studio COPERNICUS.
I pazienti erano in trattamento con Carvedilolo ( Dilatrend ) o con placebo.

L’effetto benefico del Carvedilolo è risultato simile tra i pazienti che stavano o non stavano assumendo lo Spironolattone per ciascuna delle 4 misure di efficacia.

Il Carvedilolo ha ridotto la mortalità generale del 35% rispetto al placebo ( hazard ratio, HR = 0.65 ) sia nei pazienti che ricevevano Spironolattone che in quelli che non l’assumevano.

L’hazard ratio di morte o di ospedalizzazione per tutte le cause è stato dello 0.76 versus lo 0.76; per la morte o l’ospedalizzazione cardiovascolare, 0.61 versus 0.75; e per la morte o per l’ospedalizzazione per insufficienza cardiaca, 0.63 versus 0.70 nei pazienti che assumevano o non assumevano Spironolattone, rispettivamente.

I dati dello studio hanno dimostrato che il Carvedilolo ha mantenuto l’efficacia clinica nei pazienti con grave insufficienza cardiaca quando aggiunto allo Spironolattone. ( Xagena_2006 )

Krum H et al, Am Heart J 2006; 151: 55-61




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