L'associazione tra assunzione di tè e sopravvivenza nei pazienti post-infartuati è stata studiata su 1.900 pazienti ospedalizzati per infarto miocardico acuto tra il 1989 ed il 1994.
Tra questi 266 erano dei forti bevitori di tè (14 o più tazze di tè alla settimana) e 615 erano bevitori moderati (meno di 14 tazze alla settimana).
Nel corso del follow-up (periodo di osservazione), 313 pazienti sono deceduti. Il 75% di queste morti era attribuibile a cause cardiovascolari.
I forti bevitori di tè avevano una minore incidenza di morte del 44%, mentre i bevitori moderati del 28%.
Secondo gli Autori la maggiore sopravvivenza di coloro che assumevano tè sarebbe da imputare ai flavonoidi contenuti nel tè.
Kenneth J et al, Circulation 2002; 105: 2476-2481
( Xagena_2002 )
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