Pitavastatina e regressione della placca aterosclerotica coronarica
La tecnica VH-IVUS ( ultrasonografia intravascolare con istologia virtuale ) è impiegata per diagnostire le placche coronariche e valutare la terapia con statine. Tuttavia nella maggior parte dei casi, i cambiamenti quantitativi delle placche vengono valutati nello stadio cronico.
Uno studio ha esaminato gli effetti precoci quantitativi e qualitativi di due statine sulle lesioni coronariche, utilizzando VH-IVUS.
Hanno preso parte allo studio pazienti con sindrome coronarica acuta, sottoposti in emergenza a intervento coronarico percutaneo ( PCI ).
I pazienti sono stati assegnati, in modo casuale, a ricevere Pitavastatina ( n=80; 2 mg/die ) oppure Atorvastatina ( n=80; 10 mg/die ), immediatamente dopo l’intervento PCI.
Tutti i pazienti sono stati sottoposti a esame della lipidemia e a valutazione VH-IVUS delle lesioni non-PCI al momento del ricovero e dopo 2-3 settimane di somministrazione delle statine.
Dopo trattamento, è stata riscontrata una riduzione dei livelli di colesterolo totale e di colesterolo LDL, simile tra i due gruppi ( p<0.001 ).
Nel gruppo Pitavastatina, l’indice di volume di placca e l’indice di volume di tessuto fibroadiposo ( FFVI ) si sono ridotti in modo significativo.
Sempre nei pazienti del gruppo Pitavastatina, con una quota di calcio inferiore o uguale a 10% ( n=61 ), i cambiamenti percentuali in FFVI e colesterolo LDL sono risultati positivamente correlati ( r=0.305; p=0.017 ), mentre nessun significativo cambiamento è stato riscontrato dopo trattamento con Atorvastatina.
In conclusione, la composizione e il volume delle placche è diminuito in modo significativo dopo trattamento con Pitavastatina, indicando che la Pitavastatina può avere una più alta affinità per il tessuto fibroadiposo rispetto all’Atorvastatina. ( Xagena_2009 )
Toi T et al, Circ J 2009 ; Epub ahead of print
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XagenaFarmaci_2009