Trattamento chirurgico resettivo nella calcolosi intraepatica primaria


E’ stata compiuta una revisione di una serie di pazienti sottoposti a resezione epatica per calcolosi intraepatica primaria, per valutare i risultati del trattamento e per una messa a punto delle indicazioni, dei metodi e dei risultati a distanza.

Nel periodo compreso tra gennaio 1992 e dicembre 2007 sono stati sottoposti a resezione epatica per calcolosi primaria, presso l’Unità di Chirurgia Epatobiliare del Policlinico Gemelli di Roma, 40 pazienti ( 25 maschi e 15 femmine, età media: 51 anni ).

L’epatectomia sinistra ( 20 pazienti ) e la lobectomia sinistra ( 12 pazienti ) sono stati gli interventi chirurgici eseguiti più frequentemente. In quattro pazienti ( 10% ) è stato diagnosticato un colangiocarcinoma e l’intervento resettivo è stato possibile in due di essi, mentre negli altri è stata effettuata soltanto una laparotomia esplorativa per il reperto inaspettato di colangiocarcinoma irresecabile.

La mortalità operatoria è stata nulla e la morbilità del 22,5%, riferibile a complicanze infettive correlate a una fistola biliare.

I risultati a lungo termine, in 30 pazienti con follow-up maggiore di un anno, sono stati buoni o soddisfacenti in 28 casi ( 93.3% ).

La calcolosi intraepatica primaria è di riscontro sempre più frequente anche nei Paesi occidentali, per il miglioramento della diagnostica per immagini. I calcoli originano all’interno del fegato, a livello di dilatazioni a monte di stenosi congenite dei dotti biliari principali. Le coliche e gli episodi colangitici sono i sintomi d’esordio più comuni; l’insorgenza di un colangiocarcinoma è la complicanza più temibile. Nella maggior parte dei casi la malattia coinvolge un lobo o un’emifegato e l’intervento resettivo consente di trattare la malattia e di prevenire lo sviluppo di un colangiocarcinoma. ( Xagena_2009 )

Clemente G et al, Chir Ital 2009; 61: 273-280



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