Sospeso il braccio di trattamento intensivo dello studio ACCORD a causa di una maggiore mortalità
Il National Heart, Lung and Blood Institute ( NHLBI ) ha comunicato di aver interrotto il braccio trattamento intensivo dello studio ACCORD, a causa di un’aumentata mortalità in questo gruppo di pazienti, rispetto al trattamento standard per il controllo glicemico.
Lo studio ACCORD ( Action to Control Cardiovascular Risk in Diabetes ) aveva arruolato 10.251 pazienti con diabete mellito di tipo 2 e ad alto rischio di malattia cardiovascolare.
Tra questi, 257 pazienti nel gruppo intensivo sono morti, contro i 203 nel gruppo trattamento standard.
Tra i 2 gruppi è emersa una differenza di 54 morti.
Tuttavia, le percentuali di mortalità in entrambi i gruppi erano più basse di quelle osservate in popolazioni simili in altri studi.
I partecipanti allo studio ACCORD continueranno a ricevere il trattamento per abbassare la glicemia fino alla conclusione dello studio nel 2009.
I pazienti nel gruppo trattamento intensivo saranno trattati come i pazienti nel gruppo trattamento standard.
Il gruppo di trattamento intensivo aveva come target il valore dell’emoglobina glicosilata ( HbA1c ) inferiore al 6%.
Questo livello di glicemia è simile a quello degli adulti senza diabete.
Il gruppo di trattamento standard aveva come target valori di HbA1c compresi tra 7 e 7.9%.
Metà dei partecipanti ha raggiunto livelli di HbA1c al di sotto del 6,4% nel gruppo trattamento intensivo, e di 7.5% nel gruppo trattamento standard.
Lo studio ACCORD era stato disegnato per verificare se la riduzione intensiva dei valori glicemici fosse in grado di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari, come l’infarto miocardico, l’ictus, o la mortalità per cause cardiovascolari, e specificatamente era rivolto alle persone affette da diabete mellito di tipo 2 ad alto rischio di un evento cardiovascolare.
Precedenti studi avevano indicato che la riduzione dei livelli di glicemia negli adulti non diabetici può abbassare l’incidenza di malattia cardiovascolare.
Sia per il trattamento intensivo che per il trattamento standard, i medici potevano impiegare tutte le principali classi di farmaci disponibili: Mefformina, tiazolidinedioni ( principalmente Rosiglitazone ), Insulina, sulfoniluree, Exenatide ed Acarbosio. ( Xagena_2008 )
Fonte: NIH, 2008
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