Sicurezza degli inibitori della dipeptidil-peptidasi 4 per il trattamento del diabete mellito di tipo 2
Gli inibitori della dipeptidil-peptidasi 4 (DPP-4 ) sono una nuova classe di farmaci introdotti nel 2006 per il trattamento del diabete mellito di tipo 2.
Negli studi clinici di durata fino a 2 anni questi farmaci sono stati ben tollerati.
L'incidenza di ipoglicemia associata all'uso di inibitori DPP-4 è risultata simile al placebo, ma è stata notevolmente maggiore se usati in combinazione con sulfoniluree.
Gli inibitori DPP-4 non hanno influenzato il peso corporeo, ma la loro combinazione con un tiazolidinedione ( anche detto glitazone ) si è tradotta in un leggero aumento di peso tra 0.5-1.3 kg, rispetto al placebo.
Altri effetti avversi registrati più comunemente con gli inibitori di DPP-4, rispetto al placebo, sono stati lievi, e hanno incluso rinofaringite, cefalea e possibili infezioni del tratto urinario.
Nel periodo successivo alla commercializzazione, sono stati riportati nuovi effetti indesiderati, ad esempio angioedema, aumento dei tassi di infezione e tossicità cutanea.
La pancreatite è stata riferita in modo incostante in associazione con Sitagliptin ( Januvia ) e un'analisi ha collegato questo farmaco con un maggiore rischio di cancro al pancreas.
La pancreatite è anche un raro effetto avverso osservato negli studi clinici con Linagliptin ( Trajenta ).
Non ci sono prove che gli inibitori di DPP-4 aumentino gli eventi cardiovascolari o la mortalità per cause cardiache.
Nel complesso, anche se i dati a breve termine sulla sicurezza degli inibitori DPP-4 sono confortanti, la loro sicurezza deve essere stabilita da studi clinici a lungo termine e da una stretta sorveglianza post-marketing. ( Xagena_2011 )
Mikhai N, Curr Drug Saf 2011; 6: 304-309
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