I pazienti trattati con Interferone-alfa2b traggono giovamento da una terapia antidepressiva preventiva con Citalopram
La depressione indotta da Interferone alfa è la maggiore limitazione nel trattamento dell’epatite C cronica, in modo particolare per i pazienti con disturbi psichiatrici.
Presso la Charite-University Medicine di Berlino è stato compiuto uno studio prospettico riguardo all’efficacia di un trattamento preventivo con l’antidepressivo Citalopram ( Seropram ), per prevenire la depressione durante il trattamento dell’epatite C con Interferone-alfa-2b pegilato più Ribavirina.
Quattordici pazienti con infezione da HCV e disturbi psichiatrici hanno ricevuto un trattamento profilattico con Citalopram ( 20mg/die ) prima e durante la terapia con Interferone-alfa ( gruppo A ).
L’incidenza di depressione maggiore è stata confrontata con 22 pazienti infettati da HCV con disturbi psichiatrici ( n = 11, gruppo B ) e senza fattori di rischio di tipo psichiatrico ( n = 11, gruppo C ), che erano in trattamento con Interferone-alfa senza terapia preventiva antidepressiva.
La depressione è stata diagnosticata in base ai criteri della DSM-IV.
Il pretrattamento con Citalopram dei pazienti psichiatrici ha ridotto significativamente l’incidenza di depressione maggiore durante i primi 6 mesi di trattamento antivirale, rispetto ai due gruppi controllo ( gruppo A, 14% versus 64% e 55% nei gruppi B e C; p=0.032 ).
I pazienti che hanno sviluppato i sintomi di maggiore depressione durante la terapia con Interferone potrebbero trarre giovamento da un trattamento antidepressivo.
Questo studio pilota in aperto, anche se di piccole dimensioni, indica chiaramente che la depressione indotta da trattamento con Interferone-alfa nei pazienti a rischio psichiatrico può essere migliorata sia mediante impiego di farmaci antidepressivi così come da un trattamento psichiatrico intensivo.
Tuttavia, studi clinici di più ampie dimensioni, condotti in doppio cieco e controllati con placebo su altre popolazioni di pazienti sono necessari al fine di confermare questi risultati preliminari. ( Xagena_2005 )
Schaefer M et al, J Hepatol 2005; 42: 793-798
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