Fibrosi polmonare idiopatica: approvato nell’Unione Europea Ofev
La Commissione Europea ( CE ) dopo il parere favorevole del Comitato scientifico ( CHMP ) dell’EMA ( European Medicines Agency ) ha concesso l’approvazione di OFEV ( Nintedanib ) per la terapia della fibrosi polmonare idiopatica.
L’approvazione di Ofev si basa su due importanti studi clinici, pubblicati su The New England Journal of Medicine ( NEJM ), denominati INPULSIS-1 e INPULSIS-2.
Nei due studi clinici, Nintedanib ha ridotto il declino annuo della funzionalità respiratoria del 50% circa; anche in pazienti con malattia in fase iniziale ( capacità vitale forzata [ FVC ] maggiore del 90% del predetto ), assenza di aree a nido d’ape alla TAC toracica ad alta risoluzione ( HRCT ) e/o concomitante enfisema.
Nintedanib è la prima terapia mirata per la fibrosi polmonare idiopatica a raggiungere in maniera omogenea l’endpoint primario in due studi clinici gemelli di fase III.
Nintedanib ha anche ridotto in maniera significativa il rischio di riacutizzazioni giudicate gravi. Le riacutizzazioni della fibrosi polmonare idiopatica ( peggioramenti acuti della funzionalità respiratoria ) possono avere un forte impatto negativo sull’andamento della malattia.
Circa la metà dei pazienti ricoverati a seguito di una riacutizzazione grave della fibrosi polmonare idiopatica muore durante il ricovero.
I due studi clinici randomizzati, in doppio cieco, controllati verso placebo e della durata di 52 settimane, hanno valutato l’effetto di Nintedanib, 150 mg due volte/die, per os, sul tasso annuo di declino della capacità vitale forzata ( FVC ) nei pazienti con fibrosi polmonare idiopatica.
Gli studi presentavano identico disegno, dosaggio corrispondente, criteri di inclusione ed endpoint.
L’endpoint primario era rappresentato dal tasso annuo di declino della FVC ( espresso in mL su 52 settimane ). Gli endpoint secondari più importanti erano: variazione, rispetto al basale, della qualità di vita correlata alle condizioni di salute valutata mediante il questionario SGRQ ( Saint-George’s Respiratory Questionnaire ) e tempo intercorso sino alla comparsa della prima riacutizzazione grave ( espresso in giorni ).
Gli altri endpoint secondari erano: la variazione della FVC, rispetto al basale, la sopravvivenza complessiva, la mortalità per cause respiratorie e la sopravvivenza durante il trattamento.
Sono stati arruolati pazienti di età pari o superiore ai 40 anni, con fibrosi polmonare idiopatica diagnosticata nei 5 anni precedenti, sulla base delle ultime linee guida per la diagnosi e la gestione della fibrosi polmonare idiopatica dell’American Thoracic Society ( ATS ), European Respiratory Society ( ERS ), Japanese Respiratory Society ( JRS ) e Latin American Thoracic Association ( ALAT ).
L’eleggibilità agli studi è stata valutata a livello centralizzato sulla base dei referti della tomografia computerizzata ad alta risoluzione esaminati da un esperto radiologo e, ove disponibili, delle biopsie polmonari esaminate da un esperto patologo.
Nintedanib è un inibitore della tirosin-chinasi ( TKI ) a piccola molecola, che ha come bersaglio i recettori dei fattori di crescita che hanno dimostrato di essere potenzialmente coinvolti nella patogenesi della fibrosi polmonare, soprattutto il recettore del fattore di crescita derivato dalle piastrine ( PDGFR ), il recettore del fattore di crescita fibroblastico ( FGFR ) e il recettore del fattore di crescita endoteliale vascolare ( VEGFR ).
Bloccando queste vie di passaggio dei segnali coinvolte nei processi fibrotici, si ritiene che Nintedanib abbia il potenziale di rallentare il declino della funzionalità respiratoria e la progressione della malattia. ( Xagena_2015 )
Fonte: Boehringer Ingelheim, 2015
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