Nimesulide: un antinfiammatorio pericoloso ?
L’Aulin è il marchio più famoso della Nimesulide, un antinfiammatorio non steroideo ( FANS ).
Nel 2002 i prodotti a base di Nimesulide sono stati ritirati dal commercio in Finlandia a causa di un’aumento delle segnalazioni di tossicità epatica.
Nello stesso anno la Spagna sospese in modo cautelativo le vendite di prodotti a base di Nimesulide.
Nel 2002, Ricercatori dell’Università di Basilea in Svizzera avevano, sulla base di studi sperimentali, ipotizzato che il meccanismo che causa l’epatotossicità dei farmaci antinfiammatori non steroidei comprendesse: aumento della concentrazione di questi farmaci nel comparto epatobiliare, formazione di metaboliti reattivi che in modo covalente modificano le proteine e producono stress ossidativo e danno mitocondriale.
Fattori acquisiti o ereditari possono favorire i pathway ( percorsi ) che conducono alla tossicità epatica o alterare i pathway di detossificazione.
Tra i FANS, la Nimesulide, un antagonista che agisce sulla cicloossigenasi-2 ( COX-2 ), è ampiamente utilizzata nel trattamento delle condizioni infiammatorie e dolorose.
La Nimesulide può provocare rari ma gravi effetti indesiderati a livello epatico, con aumento delle attività delle aminotransferasi sieriche, necrosi epatocellulare e/o colestasi intraepatica.
La Nimesulide può anche causare epatotossicità idiosincratica.
La Nimesulide, una sulfonanilide, subisce metabolizzazione a livello epatico attraverso diverse vie, in cui è anche coinvolto il citocromo CYP2C9, con la formazione di intermedi reattivi implicati nello stress ossidativo, in grado di causare danno mitocondriale.
Tuttavia solo in un piccolo numero di pazienti sensibili, i fattori genetici e non genetici possono causare tossicità epatica, clinicamente manifesta.
Nel periodo 1998-2002 erano giunti alla National Agency for Medicines ( NAM ) finlandese, 109 segnalazioni di sospette reazioni avverse, per il 60% a carico del fegato.
Due pazienti furono sottoposti a trapianto di fegato ed un paziente morì.
Le analisi condotte sulle segnalazioni di reazioni avverse hanno evidenziato che l’insorgenza di una reazione epatica si era verificata dopo una media di 50,8 giorni dall’inizio del trattamento ( il 27% dei casi della reazione epatica era insorto entro 7 giorni, il 35 % tra 8 e 29, ed il 38% dopo 30 giorni ).
L’Italia è il Paese nel mondo che utilizza maggiormente la Nimesulide.
Il British Medical Journal nel 2003 pubblicò una lettera di Kunal Saha del Children’s Hospital and Ohio State University Medical Center a Columbus negli Stati Uniti, che invitava a sospendere la somministrazione in India della Nimesulide ai bambini a causa di diversi casi fatali e di danni epatici, e di sostituire la Nimesulide con altri farmaci antinfiammatori o con il Paracetamolo, anche noto come Acetaminofene.
I pazienti che assumono Nimesulide dovrebbero essere sottoposti a monitoraggio della funzione epatica e dovrebbero interrompere l’assunzione dell’antinfiammatorio qualora comparissero segni e sintomi di danno epatico.
La Nimesulide è un farmaco che non è stato approvato negli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei come Germania e Gran Bretagna, e non è presente neppure in Giappone e Canada. ( Xagena_2007 )
Fonte:
1 ) Drug Safety, 2002
2 ) Ministero della Salute, 2002
3 ) British Medical Journal, 2003
Link: MedicinaNews.it
XagenaFarmaci_2007