Malattia epatica avanzata: Rifaximina per ridurre il rischio di encefalopatia epatica recidivante


L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato l'uso di Xifaxan per la riduzione del rischio di ricorrenza di encefalopatia epatica conclamata nei pazienti con malattia epatica avanzata.
E’ questo un nuovo impiego per Xifaxan ( Rifaximina ), un farmaco che è già stato approvato per il trattamento della diarrea del viaggiatore.

L’encefalopatia epatica è un peggioramento della funzione cerebrale che può verificarsi nei pazienti il cui fegato non è più in grado di rimuovere le tossine dal sangue. Si ritiene che l’aumento dei livelli di ammoniaca nel sangue svolga un ruolo nello sviluppo dell’encefalopatia epatica, e Xifaxan è in grado di ridurre questi livelli.

L'efficacia di Xifaxan è stata stabilita in uno studio randomizzato controllato con placebo nei pazienti adulti con malattia epatica.
Al momento dell’arruolamento i pazienti non presentavano nessun sintomo di encefalopatia epatica o solo sintomi lievi,
Dallo studio è emerso che i pazienti trattati con Xifaxan avevano meno probabilità di sviluppare encefalopatia epatica durante lo studio, rispetto ai pazienti trattati con placebo.

Xifaxan non è stato studiato nei pazienti con forme più gravi di malattia epatica. Poiché la maggior parte dei pazienti erano trattati anche con Lattulosio ( uno zucchero sintetico che aiuta a prevenire l'assorbimento di ammoniaca da parte dell'intestino ) nel corso dello studio, l'efficacia di Xifaxan come singolo trattamento per l’encefalopatia epatica non è stata valutata.

Le più comuni reazioni avverse riportate con l'uso di Xifaxan nei pazienti con malattia epatica comprendono: gonfiore delle braccia e delle gambe ( edema periferico ), nausea, formazione di gas intestinale, e cefalea.

Xifaxan ha ricevuto lo status di farmaco orfano. ( Xagena_2010 )

Fonte: FDA, 2010



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