Ipotiroidismo: maggiore aderenza alla terapia con la Levotiroxina in capsule di gelatina
La formulazione in capsule gelatinose di Levo-Tiroxina ( Levotiroxina; Tiche, Syntroxine ) permette una maggiore aderenza alla terapia dell'ipotiroidismo, per il più facile assorbimento rispetto alle compresse.
Il 3% degli italiani è affetto da ipotiroidismo e sono in terapia con l’ormone sintetico della tiroide, la Levotiroxina.
La Levotiroxina per essere assorbita ha bisogno di un ambiente assolutamente acido all’interno dello stomaco. Questo impone assunzione il più distante possibile dai pasti, perché la molecola per essere disgregata dai succhi gastrici deve essere resa solubile e poi assorbita.
La somministrazione dell'ormone tiroideo sintetizzato in compresse prevede un assorbimento di circa tre ore, con un picco iniziale alla prima ora, e conseguenti disagi per il paziente nell'organizzazione della sua routine quotidiana, in quanto il cibo rappresenta il primo interferente negativo sull'assorbimento dell'ormone tiroideo.
La preparazione della Levotiroxina in capsule di gelatina assicura una cinetica di assorbimento che è intermedia tra la preparazione solida, più lenta, e quella liquida, molto più rapida, ma con alcuni vantaggi tra cui la non trascurabile possibilità di utilizzare grammazioni estremamente fini, che quindi evitano il fastidio di dover alternare due compresse a diverso dosaggio da un giorno all’altro, o dover fare ricorso a metà o quarti di compressa.
La capsula morbida è commercializzata in 12 diversi dosaggi, da 13 a 200 microgrammi. In questo modo si può personalizzare la terapia in base alle caratteristiche del paziente.
Una serie di condizioni cliniche, fattori dietetici e farmaci possono alterare l’assorbimento della Levotiroxina, come la celiachia, la gastrite, la somministrazione non-a-digiuno, la soia, il succo di pompelmo, una dieta ricca di fibre, resine a scambio ionico, o antiacidi.
La tiroide influenza la fertilità, il ritmo cardiaco, la forza muscolare ed è fondamentale per il metabolismo basale, lipidico e glucidico. ( Xagena_2017 )
Fonte: Ibsa, 2017
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