Insufficienza epatica, emorragia e ulcera gastrointestinale, tubulopatia renale con Deferasirox, un farmaco per il trattamento del sovraccarico di ferro
Novartis, in accordo con l’European Medicines Agency ( EMEA ) ha fornito i seguenti aggiornamenti delle informazioni sul profilo di sicurezza di Exjade ( Deferasirox ), un farmaco indicato per il trattamento del sovraccarico cronico di ferro dovuto a emotrasfusioni frequenti o nel caso in cui la terapia con Deferoxamina sia controindicata o inadeguata.
Dopo la commercializzazione del farmaco, nei pazienti trattati con Exjade sono stati riportati casi di insufficienza epatica, alcuni ad esito fatale. Non è possibile escludere il ruolo di Exjade come fattore contribuente o aggravante.
Si raccomanda di controllare le transaminasi sieriche, la bilirubina e la fosfatasi alcalina prima dell’inizio del trattamento, ogni 2 settimane durante il primo mese di terapia e poi mensilmente.
Qualora vi sia un aumento persistente e progressivo dei livelli delle transaminasi sieriche non attribuibile ad altre cause, il trattamento con Exjade deve essere interrotto.
Nei pazienti in trattamento con Exjade, inclusi bambini e adolescenti, sono stati segnalati casi di ulcera ed emorragia a carico del tratto gastrointestinale superiore. Durante la terapia con Exjade i medici e i pazienti devono prestare attenzione all’insorgenza di segni e sintomi di ulcerazione ed emorragia gastrointestinale e, se si sospetta un evento avverso grave gastrointestinale, effettuare prontamente una rivalutazione della situazione ed eventualmente istituire un trattamento aggiuntivo.
Nei pazienti trattati con Exjade sono stati segnalati casi di tubulopatia renale ( sindrome di Fanconi ). Se vi sono anomalie nei livelli dei marker della funzione tubulare e/o se necessario da un punto di vista clinico possono essere prese in considerazione la riduzione della dose o l’interruzione del trattamento.
Ulteriori informazioni sulle problematiche di sicurezza
Le nuove informazioni derivano da un’analisi dei dati attualmente disponibili conseguente alla revisione periodica della sicurezza di Exjade. Sono qui sotto riportati alcuni dettagli sui riscontri clinici che supportano l’aggiunta dei tre aspetti di sicurezza.
Insufficienza epatica
Sono stati riportati casi di insufficienza epatica, alcuni ad esito fatale, nei pazienti trattati con Exjade. La maggior parte dei casi riguardava pazienti con comorbilità significative, inclusa cirrosi epatica e insufficienza multi-organo.
Non è tuttavia possibile escludere il ruolo di Exjade come fattore contribuente o aggravante. Non vi sono casi di pazienti con funzionalità epatica basale normale o che non presentavano ulteriori complicanze gravi associate alla malattia di base che abbiano sviluppato insufficienza epatica. L’RCP di Exjade è stato aggiornato con raccomandazioni per il monitoraggio della funzionalità epatica
Emorragia e ulcera gastrointestinale, esofagite
Sono stati segnalati casi, talvolta associati, di emorragia e ulcera a carico del tratto gastrointestinale superiore.
Qualcuno di questi casi è stato segnalato nei pazienti pediatrici. Alcuni dei pazienti stavano assumendo contemporaneamente farmaci che predispongono notoriamente a questi eventi ( farmaci antinfiammatori non-steroidei, corticosteroidi, anticoagulanti o bifosfonati orali ) ed altri di questi presentavano una trombocitopenia grave preesistente. Sono stati segnalati, inoltre, un totale di sette casi abbastanza ben documentati, di esofagite.
Nell’RCP di Exjade sono quindi state incluse le seguenti reazioni avverse al farmaco: emorragia gastrointestinale, ulcera gastrica ( incluso ulcere multiple ), ulcera duodenale ed esofagite.
Tubulopatia renale ( forma acquisita della sindrome di Fanconi )
La forma acquisita della sindrome di Fanconi è una condizione caratterizzata dalla perdita di glucosio, fosfati, acido urico e diversi ioni dalla porzione prossimale dei tubuli renali. Alcuni pazienti presentano anche acidosi tubulare renale ( RTA ).
Sono stati segnalati casi di disturbi tubulari renali e RTA ( raggruppati sotto il termine forma acquisita della sindrome di Fanconi ) nei pazienti trattati con Exjade.
Sin dall’iniziale approvazione all’immissione in commercio del medicinale nel 2006, nell’RCP di Exjade si raccomanda di eseguire ogni mese la valutazione della proteinuria ( possono anche essere monitorati altri marker della funzione tubulare renale, ad es. la glicosuria in pazienti non diabetici e l’abbassamento dei livelli sierici di potassio, fosfato, magnesio o urati, fosfaturia, aminoaciduria ) e di prendere eventualmente in considerazione la riduzione della dose o l’interruzione del trattamento se vi fossero anomalie nei livelli dei marker della funzione tubulare e/o se necessario da un punto di vista clinico. ( Xagena_2008 )
Fonte: AIFA, 2008
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