FERTISAVE:Tumori e infertilità

A cura di Marco Massobrio, Alberto Revelli, Ospedale S. Anna, Torino

La diagnosi di tumore maligno in una donna in età fertile rappresenta purtroppo un'evenienza sempre più frequente a causa dell'aumento di incidenza di numerosi tipi di tumore (es. leucemie, linfomi, cancro della mammella, ecc.) nei soggetti giovani. Contribuiscono ad anticipare il momento della diagnosi il miglioramento delle stesse tecniche diagnostiche e la sempre maggior diffusione dei programmi di screening sulla popolazione. Questi fattori consentono una diagnosi precoce ed insieme alla migliorata efficacia dei farmaci moltiplicano le possibilità di guarigione completa.
Se le terapie attuali sono in grado di curare con successo una percentuale di pazienti sempre maggiore, il prezzo da pagare è spesso una compromissione irreversibile della fertilità. Le giovani donne che, guarito il cancro, si ritrovano sterili sono sempre più numerose: tra l'altro l'impossibilità (sinora) dei medici di preservare la loro capacità riproduttiva contrasta nettamente con le possibilità che si offrono in analoghe circostanze agli uomini di pari età. A questi ultimi, infatti, da diversi anni è offerta la possibilità di conservare quote di sperma congelato, riutilizzabili in un secondo tempo per effettuare un'inseminazione artificiale o una fecondazione in vitro.