Le fluttuazioni degli ormoni sessuali nella donna influenzano la sfera emozionale.
A cura di Prof. Franco Polatti
Le differenze strutturali nei due sessi sottendono un dimorfismo funzionale. A una differenza di genere, infatti, insita nella funzione neurotrasmettitoriale, nella distribuzione recettoriale, nella circuitistica neuronale, si sovrappongono poi gli ulteriori effetti di attivazione degli ormoni sessuali, estradiolo, testosterone, progesterone e loro metaboliti, che nel sesso femminile hanno un assetto variabile in accordo con gli eventi critici biologici.
La donna "fluttua" al ritmo della Luna, l'uomo è apparentemente stabile così come il disco del "Sole", immutato ogni giorno nel cielo.
Gli ormoni sessuali influenzano così di volta in volta la sintesi e il metabolismo dei neurotrasmettitori e dei neuromodulatori, l'eccitabilità e le connessioni neuronali, etc. Il dimorfismo anatomo-funzionale non si limita alle aree ipotalamiche che presiedono alle funzioni riproduttive e più istintuali, ma coinvolge i centri cognitivi superiori, i gangli sensoriali e autonomici, così come strutture del sistema limbico-ippocampale, del tronco della base, etc., insomma il cervello in toto, quello che ci fa pensare, sentire e quindi amare in modo femminile.
E' questo un concetto di fondamentale importanza nella psicobiologia femminile che ci spiega come in fase puberale, premestruale, in gravidanza, nel postpartum, nella perimenopausa, si possa realizzare il dimorfismo sessuale "reale" del cervello della donna. Infatti, le fluttuazioni degli ormoni sessuali sono, per esempio, in grado di slatentizzare disturbi della sfera emozionale, quali l'ansia e la depressione, legati a una biochimica più tipica delle donne, di attivare l'istinto di accudimento materno, oltre che di influenzare le funzioni cognitive, mnesiche, verbali, prassiche, sensoriali, dipendenti dalla plasticità neuronale che sono profondamente diverse tra uomo e donna e che nel sesso femminile risentono fortemente dell'assetto ormonale.
Nella donna in menopausa, la perdita dell'effetto psicotropo e di neuroprotezione estrogeno-dipendente, che coinvolge i principali sistemi di neurotrasmissione e di neuromodulazione, contribuisce a ridurre il senso di benessere generale, cui partecipano anche gli androgeni e altri sistemi endocrini non riproduttivi, e appanna la capacità femminile di percepirsi mentalmente come soggetto/oggetto dal punto di vista sessuale.
(Workshop "Sensibilità e menopausa", Policlinico San Matteo, Pavia 9 Febbraio 2001)
( Xagena_2001 )