Sintomi neuropsichiatrici da infezione da virus SARS-CoV-2
Le principali manifestazioni della malattia COVID-19, causata dal virus SARS-CoV-2, sono respiratoria e cardiaca.
Sono tuttavia riportati anche sintomi neurologici che, spesso, precedono e anticipano le manifestazioni tipiche della patologia.
Le alterazioni neurologiche osservate nei pazienti affetti da COVID-19 possono talvolta precedere l’esordio dei sintomi più comuni della malattia e, a volte, possono essi stessi rivelarsi fatali.
La presentazione sintomatologica tipica di COVID-19 comprende: febbre, tosse secca e astenia marcata.
Alcuni pazienti, al momento della diagnosi, presentano prevalentemente dei disturbi neurologici ( cefalea, anche di forte entità, malessere generalizzato e difficoltà nella deambulazione ).
Nel corso dell’infezione da virus SARS-CoV-2, si stima che oltre il 35% dei pazienti sviluppi manifestazioni neurologiche la cui gravità risulta correlata alla gravità dell’infezione.
I più comuni sintomi neurologici riportati in questi pazienti sono: vertigini, cefalgia, sensazione di ottundimento, ipogeusia, ageusia, iposmia, anosmia e mialgia.
Alcuni di questi, come l’anosmia e l’ageusia, sono manifestazioni molto frequenti, soprattutto nei pazienti asintomatici, e possono anche precedere la sintomatologia respiratoria.
Il riconoscimento precoce dell'interessamento del virus a livello del sistema nervoso risulta quindi utile per sospettare la presenza di COVID-19 già nelle prime fasi di malattia.
Le patologie neurologiche che possono manifestarsi nei pazienti affetti da COVID-19 sono principalmente: ictus ( ischemico o emorragico, secondario alla coagulopatia ), trombosi venosa, emorragia cerebrale, encefalopatia, alterazioni dello stato di coscienza, meningite, encefalite, convulsioni febbrili, encefalomielite, mielite, miastenia gravis, sindrome di Guillain-Barré e di Miller-Fisher.
Queste manifestazioni sono generalmente associate alle forme più gravi della malattia infettiva da SARS-CoV-2.
Le complicanze di natura neurologica possono anche essere post-infettive, e potrebbero essere correlate agli effetti che la malattia COVID-19 determina a carico del sistema immunitario con effetti ritardati sulle cellule neuronali, con manifestazioni sia a carico del sistema nervoso centrale sia di quello periferico.
La capacità del virus di danneggiare i neuroni e di indurre infiammazione può quindi promuovere o aumentare il rischio di contrarre patologie neurologiche anche gravi ( malattie neurodegenerative e declino cognitivo nella popolazione anziana con comorbidità ).
Oltre ai disturbi neurologici nei pazienti affetti da COVID-19 sono stati riscontrati anche disturbi psichiatrici.
Insonnia ( 41.9% ), ansia ( 35.7% ), disturbi della memoria ( 34.1% ), depressione ( 32.6% ) e stato confusionale ( 27.9% ) sono stati osservati durante lo stato acuto dell’infezione.
Durante la remissione sono stati riscontrati disturbi del sonno, soprattutto insonnia ( 100% ), presenza di ricordi traumatici ( 30.4% ), compromissione della memoria ( 18.9% ), irritabilità ( 12.8% ), ansia ( 12.3% ), e depressione ( 10.5% ). ( Xagena_2020 )
Fonte: Società Italiana di Farmacologia, 2020
Xagena_Medicina_2020