L'anemia è correlata a malattie cardiovascolari, a più bassa velocità di filtrazione glomerulare stimata, e a esiti avversi aggiuntivi
Secondo dati di recente pubblicazione, l'anemia risulta correlata in modo indipendente a una più bassa velocità di filtrazione glomerulare stimata ( eGFR ) e un aumentato rischio di malattia renale allo stadio terminale, malattia cardiovascolare, malattia coronarica, ictus, insufficienza cardiaca e morte.
La carenza di Ferro è una causa comune di anemia e, sebbene venga raccomandato che tutti i pazienti con malattia renale cronica con anemia siano sottoposti a screening e cura per la carenza di Ferro, non è chiaro con quale frequenza ciò avvenga nella pratica.
Ci sono anche dati molto limitati disponibili sulla prevalenza della carenza di Vitamina B12, un'altra causa facilmente curabile di anemia, nei soggetti con insufficienza renale cronica.
Inoltre, la frequenza relativa dell'uso dell'agente stimolante l'eritropoiesi ( ESA ) nella popolazione con insufficienza renale cronica non-in-dialisi è incerta.
In uno studio di coorte trasversale e prospettico, sono stati esaminati 5.004.957 pazienti che hanno ricevuto cure mediche di routine da 57 Centri sanitari ambulatoriali negli Stati Uniti tra il 2016 e il 2019.
I dati sono stati derivati da Optum Labs Data Warehouse.
I pazienti con cancro o che necessitavano di dialisi sono stati esclusi dallo studio.
I ricercatori hanno raccolto dati di follow-up dai pazienti fino al 2019.
Gli esiti primari includevano: malattia renale allo stadio terminale incidente, malattie cardiovascolari, malattie coronariche, ictus, insufficienza cardiaca e morte.
Nel complesso, è stata identificata una correlazione tra più bassa velocità eGFR e maggiore prevalenza di anemia.
Sebbene il 16% degli uomini e il 20% delle donne con anemia abbiano effettuato studi sul Ferro, sono stati osservati bassi livelli di Ferro nel 60.4% degli uomini e nell'81.3% delle donne testate.
A livello di eGFR ed emoglobina, è stato osservato che l'uso di agenti stimolanti l'eritropoiesi era inferiore al 4%.
Le analisi hanno rivelato che i più bassi livelli di emoglobina erano correlati in modo indipendente a un aumento del rischio di malattia renale all'ultimo stadio, malattie cardiovascolari, malattie coronariche, ictus, insufficienza cardiaca e morte.
Lo studio ha fornito stime generalizzabili e precise da un'ampia popolazione clinica sull'intero spettro della gravità dell'anemia.
E' stata quantificata l'associazione tra basso valore di eGFR e grave anemia sia negli uomini che nelle donne. ( Xagena_2022 )
Fonte: American Journal of Kidney Diseases, 2022
Xagena_Medicina_2022