Parkinson: trattamento delle complicanze motorie associate alla Levodopa
La malattia di Parkinson è un disturbo neurodegenerativo che interessa approssimativamente l’1% della popolazione di età superiore ai 60 anni.
La Levodopa rappresenta il farmaco standard, e spesso viene impiegata come terapia iniziale.
Tuttavia nel corso del trattamento con Levodopa la malattia progredisce, ed un alto numero ( fino all’80% ) dei pazienti manifesta sintomi wearing-off ( effetto di fine dose ), discinesia ed altre complicanze motorie.
I problemi associati alla Levodopa possono creare disabilità e peggiorare la qualità della vita.
I farmaci comunemente usati per il management ( gestione ) di questi sintomi comprendono gli inibitori MAO-B ( monoaminoossidasi di tipo B ), gli inibitori COMT ( catecol-O-metiltransferasi ), l’antagonista del recettore NMDA Amantadina ( Mantadan ) e gli agonisti del recettore della dopamina.
I farmaci che bloccano MAO-B, come Rasagilina ( Azilect ) e Selegilina ( Jumex ) sono impiegati sia come terapia iniziale che come terapia addizionale nei pazienti con malattia di Parkinson.
Questi farmaci aumentano la concentrazione di dopamina nel cervello , bloccando la sua ricaptazione dallo spazio intersinaptico, un meccanismo che può rallentare il declino motorio, aumentare il periodo on e migliorare i sintomi della malattia di Parkinson.
Gli eventi avversi prodotti da questi farmaci comprendono: confusione, allucinazione, ed ipotensione ortostatica.
L’inibizione MAO-B può produrre interazione farmacologica se somministrata assieme agli antidepressivi triciclici, agli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ( SSRI ), o agli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e noradrenalina.
La Selegilina per os è associata a concentrazioni plasmatiche potenzialmente dannose di tre principali metaboliti dell’Anfetamina, sebbene le concentrazioni del metabolita siano significativamente più basse con una nuova formulazione orale di Selegilina, ODT ( Orally Disintegrating Tablet ).
L’enzima COMT media il catabolismo periferico della Levodopa. Pertanto, i farmaci che bloccano la catecol-O-metiltransferasi, come Tolcapone ( Tasmar ) ed Entacapone ( Comtan ), aumentano l’emivita di eliminazione della Levodopa.
Associati alla Levodopa, gli inibitori COMT possono ridurre il periodo off ed aumentare il periodo on, così come abbassare il dosaggio giornaliero della Levodopa.
Sebbene più potente dell’Entacapone, il Tolcapone richiede monitoraggio a causa di epatotossicità.
L’Amantadina è un antagonista non competitivo del recettore NMDA, che ha mostrato di ridurre i punteggi della discinesia e migliorare le complicanze motorie nei pazienti con malattia di Parkinson, quando somministrata assieme alla Levodopa.
Gli agonisti della dopamina, sono anche impiegati come terapia iniziale ed addizionale nella malattia di Parkinson; migliorano la risposta motoria e riducono il periodo off, presumibilmente attraverso la diretta stimolazione dei recettori della dopamina.
Gli agonisti della dopamina comprendono: Bromocriptina ( Parlodel ), Cabergolina ( Cabaser ), Lisuride ( Dopergin ), Apomorfina ( Apofin ), Pramipexolo ( Mirapexin ), Ropinirolo ( Requip ) e Rotigotina ( Neupro ).
Sebbene efficace, questa classe di farmaci può essere associata a reazioni avverse psichiatriche e cardiovascolari che possono limitarne l’impiego. ( Xagena_2007 )
Jantovic J, Stacy M, CNS Drugs 2007; 21: 677-692
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XagenaFarmaci_2007