Tumore alla mammella HER2-positivo metastatico, non-trattato: Pertuzumab, Trastuzumab e Docetaxel


L’associazione Trastuzumab e Pertuzumab, due anticorpi IgG1 monoclonali, al chemioterapico Docetaxel è approvata nell’Unione Europea e negli Stati Uniti per il il trattamento del tumore alla mammella positivo al fattore di crescita dell’epidermide 2 ( HER2-positivo ) precedentemente non-trattato.
Il regime Pertuzumab ( Perjeta ) ha anche ottenuto l’approvazione accelerata dalla Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense come trattamento neoadiuvante ( uso prima dell’intervento chirurgico ) per il tumore alla mammella in stadio precoce HER2-positivo.

CLEOPATRA ( CLinical Evaluation Of Pertuzumab And TRAstuzumab ) è uno studio clinico internazionale in fase III, randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo che ha confrontato la combinazione di Pertuzumab, Trastuzumab e Docetaxel con placebo, Trastuzumab e Docetaxel in 808 pazienti con tumore al seno metastatico HER2-positivo precedentemente non-trattato.

L’endpoint primario dello studio era la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ), valutata da un Comitato di revisione indipendente. Gli endpoint secondari comprendevano la sopravvivenza globale ( OS ) e il profilo di sicurezza.

I risultati finali dello studio CLEOPATRA presentati al Congresso ESMO ( European Society for Medical Oncology ), hanno mostrato che l’aggiunta di Pertuzumab a Trastuzumab e Docetaxel ha prolungato la sopravvivenza globale delle pazienti con tumore alla mammella metastatico HER2-positivo precedentemente non-trattato di 15.7 mesi rispetto a Trastuzumab e chemioterapia ( mediana sopravvivenza globale: 56.5 contro 40.8 mesi ).

Nel dettaglio, i risultati presentati hanno evidenziato una riduzione del rischio di morte del 32% per le pazienti che hanno ricevuto il regime con Pertuzumab rispetto a coloro che hanno ricevuto Trastuzumab e chemioterapia ( hazard ratio, HR=0.68, IC 95%: 0.56-0.84, p=0.0002 ) e il miglioramento della sopravvivenza mediana senza progressione, mantenuto per più di 6 mesi ( PFS mediana di 18.7 mesi per le pazienti che hanno ricevuto Pertuzumab, Trastuzumab e Docetaxel rispetto a 12.4 mesi per coloro che hanno ricevuto Trastuzumab e Docetaxel ).

Gli eventi avversi più comuni riscontrati nel braccio di trattamento con Pertuzumab sono stati diarrea, eruzioni cutanee, infiammazione delle mucose, mal di testa, infezione del tratto respiratorio superiore, prurito, bassa conta leucocitaria con febbre, pelle secca e spasmi muscolari; gli eventi avversi più comuni di grado 3-4 sono stati: neutropenia, neutropenia febbrile e leucopenia.

L’aggiunta di Pertuzumab al trattamento con Trastuzumab e chemioterapia ha permesso di ottenere la sopravvivenza più lunga osservata fino a oggi in uno studio clinico di pazienti con tumore mammario metastatico HER2-positivo.
La sopravvivenza mediana di quasi 5 anni delle pazienti che hanno ricevuto il regime con Pertuzumab è stata di 15.7 mesi superiore rispetto alle pazienti che hanno ricevuto solamente Trastuzumab e chemioterapia, un miglioramento che raramente si ottiene negli studi clinici di tumori in stadio avanzato. ( Xagena_2014 )

Fonte: Roche, 2014

Xagena_Medicina_2014