Gli studi esistenti sull’uso di progestinico nel trattamento delle vampate di calore sono di breve durata e a singola dose.
Uno studio del Southwest Oncology Group Study ha valutato l’utilizzo di due dosi del Megestrolo acetato ( Megace ), rispetto al placebo, per 6 mesi.

Sono risultate idonee allo studio pazienti con tumore del seno T1-3, N0-1, M0 dopo il termine dei trattamenti chirurgici e chemioterapici e dopo almeno 4 mesi dal trattamento a base di Tamoxifene ( se prescritto; Nolvadex ).
Le pazienti, che dovevano avere almeno 10 vampate di calore di qualsiasi intensità o almeno 5 di vampate di forte intensità a settimana, sono state assegnate in modo casuale a ricevere placebo, Megestrolo 20 mg o 40 mg, per 3 mesi.

Il successo del trattamento a 3 mesi è stato definito come completamento del ciclo di terapia con una riduzione maggiore o uguale al 75% delle vampate rispetto alla condizione iniziale.

In caso di successo il trattamento farmacologico è stato proseguito per altri 3 mesi nello stesso braccio in cieco; in caso di insuccesso MA 20 mg è stato aggiunto in aperto al trattamento della prima fase dello studio e portato avanti per 3 mesi.

Hanno preso parte allo studio 288 donne. L’85% delle pazienti era in trattamento con Tamoxifene, il 40% aveva oltre 63 vampate a settimana e il 75% aveva sintomi vasomotori da 6 mesi o più. br>
Il successo a 3 mesi si è verificato nel 14% del gruppo placebo, nel 65% del gruppo Megestrolo 20 mg e nel 48% del gruppo Megestrolo 40 mg ( entrambe le dosi di Megestrolo sono risultate superiori al placebo; P<0.0001 ).

La maggior parte dei successi a 3 mesi è stata mantenuta anche a 6 mesi ( 77% nel gruppo Megestrolo 20 mg e 81% in quello 40 mg ).

In conclusione, il trattamento con Megestrolo ha ridotto i sintomi vasomotori, e i benefici si sono mantenuti oltre i 6 mesi. Il dosaggio di Megestrolo che ha fornito i migliori risultati è stato quello di 20 mg. Il trattamento non ha influenzato in maniera significativa gli altri sintomi della menopausa. ( Xagena_2008 )

Goodwin JW et al, J Clin Oncol 2008; 26: 1650-1656



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