Sorafenib nel trattamento del sarcoma recidivante o metastatico


Dal momento che in uno studio di fase I è stata osservata un’attività di Sorafenib ( Nexavar ) in pazienti con sarcoma, i Ricercatori del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York ( Stati Uniti ) hanno coordinato uno studio multicentrico di fase II sulla somministrazione giornaliera per via orale di Sorafenib nei pazienti con sarcoma ricorrente o metastatico.

Per lo studio è stato utilizzato un disegno a rami multipli, ciascuno dei quali rappresentava un sottotipo di sarcoma.

Tra ottobre 2005 e novembre 2007, sono stati trattati 145 pazienti; 144 sono risultati idonei per la valutazione della tossicità e 122 per la risposta.

L’età mediana era di 55 anni; il rapporto femmine:maschi era 1.8:1, e il numero mediano di cicli 3.

Cinque dei 37 pazienti con angiosarcoma hanno mostrato risposta parziale ( tasso di risposta=14% ).

Questo è risultato l’unico ramo dello studio che ha soddisfatto l’end point primario del tasso di risposta secondo i criteri RECIST.

La sopravvivenza libera da progressione è stata 3.2 mesi ( valore mediano ); la sopravvivenza mediana generale di 14.3 mesi.

Gli eventi avversi ( tipicamente dermatologici ) hanno reso necessaria una riduzione della dose nel 61% dei pazienti.

Non è stata osservata correlazione tra espressione chinasica regolata da segnali extracellulari e risposta in 6 pazienti con angiosarcoma con biopsie pre- e post-terapia.

In conclusione, Sorafenib in monoterapia ha mostrato attività contro l’angiosarcoma e minima attività contro altri sarcomi. ( Xagena_2009 )

Maki RG et al, J Clin Oncol 2009; 27: 3133-3140



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