Melanoma ad alto rischio: durata della terapia adiuvante con dose intermedia di Interferone alfa-2b
La terapia adiuvante con alta dose di Interferone alfa-2b ( Intron A ) migliora la sopravvivenza libera da recidiva nei pazienti con melanoma ad alto rischio, benché i benefici nella sopravvivenza generale siano incerti.
Dati gli effetti tossici dei regimi ad alta dose, sono stati studiati regimi a dosi intermedie.
È stato valutato se la terapia adiuvante con dosi intermedie di Interferone alfa-2b per 1 o 2 anni possa migliorare gli esiti nei pazienti con melanoma cutaneo resecato di stadio IIB-IIC o III.
Lo studio randomizzato, in aperto, di fase 3, a gruppi paralleli è stato condotto tra il 1996 e il 2004.
In totale, 855 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale in 35 Centri nei Paesi nordici a 3 gruppi: solo osservazione ( gruppo A ); 4 settimane di induzione ( Interferone alfa-2b 10 milioni di unità a dose fissa per via sottocutanea per 5 giorni a settimana ) seguite da 12 mesi di terapia di mantenimento ( Interferone alfa-2b 10 milioni di unità con dose fissa per via sottocutanea 3 giorni a settimana; gruppo B ) o 1 mese di induzione e 24 mesi di mantenimento ( gruppo C ).
I pazienti sono stati stratificati per Paese e stadio del tumore; i pazienti con malattia di stadio III sono stati ulteriormente stratificati per la presenza di linfonodi metastatici alla diagnosi primaria versus alla recidiva, metastasi linfonodali palpabili versus non palpabili e numero di linfonodi metastatici.
L’endpoint primario era la sopravvivenza generale nei due gruppi a base di Interferone alfa-2b combinati.
Le analisi sono state per intention-to-treat.
Nello studio, 284 pazienti sono stati assegnati al gruppo A, 285 al gruppo B e 286 al gruppo C; tutti i pazienti sono stati analizzati.
Il tempo di follow-up mediano è stato di 72.4 mesi.
Non sono stati registrati miglioramenti significativi nella sopravvivenza generale nei pazienti trattati con Interferone alfa-2b rispetto alla osservazione: la sopravvivenza generale mediana è stata di 56.1 mesi nel gruppo A, 72.1 mesi nel gruppo B e 64.3 mesi nel gruppo C ( p=0.600 ).
Gli hazard ratio ( HR ) per la sopravvivenza generale sono stati pari a 0.91 ( p=0.642 ) per i gruppi B e C combinati versus osservazione; 0.91 ( p=0.652 ) per il gruppo B versus osservazione e 0.91 ( p=0.858 ) per il gruppo C versus osservazione.
La sopravvivenza mediana libera da recidiva è stata di 23.2 mesi nel gruppo A, 37.8 mesi nel gruppo B e 28.6 mesi nel gruppo C ( p=0.034 ).
L’hazard ratio per sopravvivenza libera da recidiva è stato pari a 0.80 ( p=0.030 ) per i gruppi B e C combinati versus osservazione, 0.77 ( p=0.034 ) per il gruppo B versus osservazione, e 0.83 ( p=0.178 ) per il gruppo C versus osservazione.
I più comuni eventi avversi di grado 3 e 4 sono stati fatigue ( 5 nel gruppo A [ 1.8% ], 28 nel gruppo B [ 9.8% ] e 32 nel gruppo C [ 11.2% ] ), mialgia ( 3 [ 1.1% ], 15 [ 5.3% ], 14 [ 4.9% ], rispettivamente ), e trombocitopenia ( 15 [ 5.3% ], 23 [ 8.1% ] e 8 [ 2.8% ], rispettivamente ).
In conclusione, la terapia adiuvante con dose intermedia di Interferone alfa-2b non ha migliorato significativamente la sopravvivenza generale.
La terapia con Interferone alfa-2b con 1 anno di terapia di mantenimento ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da recidiva, ma non è stato registrato un effetto significativo per la terapia di mantenimento a 2 anni.
Sono in corso ulteriori ricerche per definire il sottogruppo di pazienti che può trarre beneficio dalla terapia adiuvante con Interferone alfa-2b. ( Xagena_2011 )
Hansson J et al, Lancet Oncol 2011; 12: 144-152
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