Carcinoma polmonare a piccole cellule: l'associazione chemioterapia e Talidomide non migliora la sopravvivenza nel
Le cellule tumorali si basano sull’angiogenesi per crescere e dare origine a metastasi, e il tumore del polmone a piccole cellule è una malattia fortemente angiogenica.
I Ricercatori del University College Hospital di Londra, nel Regno Unito, hanno valutato l’uso di Talidomide ( Thalidomid ), un agente anti-angiogenico, in combinazione con la chemioterapia e come trattamento di mantenimento.
In totale, 724 pazienti ( 51% con malattia limitata e 49% con malattia estensiva ) sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere capsule di placebo o Talidomide da 100-200 mg al giorno per un periodo durato fino a 2 anni.
Tutti i pazienti sono stati trattati con Etoposide ( Vepesid ) e Carboplatino ( Paraplatin ) ogni 3 settimane fino a 6 cicli.
Gli endpoint erano la sopravvivenza generale, la sopravvivenza libera da progressione, il tasso di risposta del tumore, la tossicità e la qualità di vita.
La sopravvivenza generale mediana è stata 10.5 mesi ( placebo ) e 10.1 mesi ( Talidomide ) ( hazard ratio, HR per il decesso = 1.09; P=0.28 ).
Tra i pazienti con malattia a stadio limitato, non sono emerse prove di una differenza di sopravvivenza ( HR per il decesso = 0.91 ), ma tra quelli con malattia estensiva la sopravvivenza è risultata peggiore nel gruppo Talidomide ( HR per il decesso = 1.36 ).
Anche i tassi di sopravvivenza libera da progressione sono risultati simili nei 2 gruppi ( HR=1.07 ).
La Talidomide è risultata associata a un aumento del rischio di andare incontro a eventi trombotici, soprattutto emboli polmonari e trombosi venosa profonda ( 19% Talidomide vs 10% Placebo; HR=2.13; P<0.001 ).
Non sono state osservate differenze statisticamente significative tra i trattamenti negli effetti tossici ematologici e non-ematologici, ad eccezione del fatto che più pazienti nel gruppo Talidomide, rispetto al gruppo placebo, hanno mostrato rash, costipazione o neuropatia.
In generale, i punteggi relativi alla qualità di vita sono risultati simili nei 2 gruppi di trattamento, ma la Talidomide è risultata associata a una minore incidenza di insonnia e diarrea e a più costipazione e neuropatia periferica.
In conclusione, in questo ampio studio randomizzato la combinazione di Talidomide con chemioterapia non ha migliorato la sopravvivenza dei pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule ma è risultata associata a un aumento del rischio di eventi trombotici. ( Xagena_2009 )
Lee SM et al, J Natl Cancer Inst 2009; 101: 1049-1057
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