Macroglobulinemia di Waldenström e rischio di secondi tumori
Nei disturbi linfoproliferativi è stato riportato un aumento della incidenza di secondi tumori.
Sono stati valutati frequenza, caratteristiche e fattori predittivi di secondi tumori in 230 pazienti con macroglobulinemia di Waldenström ed è stata confrontata l’incidenza di secondi tumori nella macroglobulinemia di Waldenström con quella di una popolazione di controllo appaiata per età e sesso.
In totale, 22 pazienti ( 10% ) hanno sviluppato tumori solidi, 10 ( 4% ) secondi tumori ematologici.
In un modello a rischio competitivo, l’incidenza cumulativa di tumori solidi è stata pari al 12% a 10 anni e 17% a 15 anni, mentre l’incidenza di tumori ematologici è stata, rispettivamente, del 6% e dell’8%,.
Il rischio generale di secondo tumore nella macroglobulinemia di Waldenström è risultato 1.69 volte più alto dell’atteso ( P=0.002 ).
I pazienti con macroglobulinemia di Waldenström hanno mostrato un aumento del rischio di linfoma diffuso a grandi cellule B [ rapporto standardizzato d’incidenza, SIR=9.24, P inferiore a 0.0001 ], sindrome mielodisplastica / leucemia mieloide acuta ( SIR=8.4, P inferiore a 0.0001 ), tumore cerebrale ( SIR=8.05, P=0.0004 ).
Il rischio di un secondo tumore ematologico è risultato 4 volte più alto in pazienti precedentemente trattati, pur senza raggiungere la significatività statistica ( P=0.19 ).
In conclusione, i pazienti con macroglobulinemia di Waldenström hanno mostrato un aumento del rischio di secondi tumori rispetto alla popolazione generale.
La dimensione del campione non consente di arrivare a conclusioni certe sull’effetto della terapia sullo sviluppo di tumori secondari. ( Xagena_2012 )
Varettoni M et al, Ann Oncol 2012; 23: 411-415
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