Tumore al polmone localmente avanzato e non-operabile, non-responder a radiochemioterapia: Durvalumab migliora la sopravvivenza libera da progressione
Una analisi ad interim dello studio di fase III PACIFIC ha mostrato che Durvalumab ( Imfinzi ) produce un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo riguardo alla sopravvivenza libera da progressione ( PFS ), rispetto alla terapia standard nei pazienti affetti da carcinoma polmonare in stadio III localmente avanzato e non-operabile, i quali non avevano dimostrato miglioramenti con il trattamento chemioterapico a base di Platino abbinato a radioterapia.
E' stato osservato un miglioramento nella sopravvivenza libera da progressione di oltre 11 mesi nei pazienti trattati con Durvalumab rispetto ai pazienti trattati con placebo.
Il miglioramento della sopravvivenza senza progressione con Durvalumab è stato riscontrato in tutti i sottogruppi pre-specificati, inclusa l’espressione di PD-L1.
I pazienti trattati con Durvalumab hanno inoltre presentato una più ridotta incidenza di nuove metastasi, rispetto ai pazienti trattati con placebo.
La sperimentazione PACIFIC prosegue al fine di valutare l’altro endpoint primario: la sopravvivenza globale.
Lo studio PACIFIC ha coinvolto 235 Centri di 26 Paesi, e ha valutato Durvalumab, un inibitore del checkpoint immunitario PD-L1.
La sperimentazione è stata condotta su 713 pazienti già trattati con chemioterapia a base di Platino e radioterapia, divisi in due gruppi: per 12 mesi, a un gruppo è stato somministrato Durvalumab, ogni due settimane, nell'altro un placebo.
In media, la sopravvivenza libera da progressione della malattia è stata di 16.8 mesi nel braccio Durvalumab, rispetto a 5.6 mesi del placebo.
Durvalumab ha diminuito la probabilità di progressione del 48%.
Complessivamente è stato rilevato un lieve incremento della tossicità, ma la percentuale degli eventi avversi gravi è stata simile nei due gruppi.
Gli eventi avversi si sono verificati nel 68% dei pazienti nel gruppo trattato con Durvalumab e nel 53% nel gruppo placebo; quelli immunomediati sono stati rispettivamente il 24% e l'8%, mentre la polmonite in forma grave si è avuta nel 3.4% e 2.6% dei casi. ( Xagena_2017 )
Fonte: ESMO - European Society of Medical Oncology, 2017
Xagena_Medicina_2017