Terapia prolungata con bifosfonati e inusuali fratture delle ossa lunghe
I bifosfonati sono i più comuni farmaci prescritti nel trattamento dell’osteoporosi.
Sebbene l’attuale evidenza sia a sostegno di un buon profilo di sicurezza, esiste il timore che la somministrazione cronica di questi farmaci possa causare una grave soppressione del turnover osseo con un aumento del rischio di fratture non-vertebrali.
Ricercatori dell’University of Texas Southwestern Medical Center, Dallas ( Stati Uniti ) hanno riferito di pazienti che sono andati incontro a frattura delle ossa lunghe durante terapia con bifosfonati.
Dei 13 pazienti con fratture non-traumatiche, 10 erano in trattamento con Alendronato ( Fosamax ), e 3 erano in terapia con Risedronato ( Actonel ), prima delle fratture.
Inoltre, 3 pazienti stavano assumendo in concomitanza estrogeni, e 2 Tamoxifene ( Nolvadex )
Quattro pazienti affetti da osteoporosi indotta dai glucocorticoidi stavano assumendo Alendronato per 3-11 anni assieme alla terapia glicocorticoidea.
L’istomorfometria ossea ha mostrato grave soppressione del turnover osseo in 5 pazienti e basso turnover osseo in 1 paziente.
In conclusione, la terapia di lungo periodo con bifosfonati può aumentare il rischio di fratture delle ossa lunghe. Questo è probabilmente dovuto a prolungata soppressione del turnover osseo, che potrebbe portare ad accumulo di microlesioni e sviluppo di osso ipermineralizzato. ( Xagena_2009 )
Odvina CV et al, Clin Endocrinol 2009; Epub ahead of print
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XagenaFarmaci_2009