Depressione maggiore: associazione tra ideazione suicidaria emergente da trattamento con Citalopram e polimorfismi nel gene CREB1
Alcuni pazienti affetti da depressione, nel corso di un trattamento di breve periodo con i farmaci antidepressivi vanno incontro ad ideazione suicidaria o a comportamento suicidario.
Poiché la proteina CREB ( cyclic adenosine monophosfate response element binding ) è stata coinvolta sia nei meccanismi antidepressivi che nel suicidio, il gene CREB1 potrebbe avere un ruolo nel rischio di suicidalità emergente da trattamento.
Ricercatori del Massachusetts General Hospital ed Harvard Medical School a Boston negli Stati Uniti, hanno esaminato l'eventuale associazione tra i polimorfismi che interessano il gene CREB1, e la suicidalità.
Lo studio caso-controllo nested, derivato dallo studio STAR*D ( Sequenced Treatment Alternatives to Relieve Depression ), ha avuto una durata di 12 settimane.
I soggetti con disturbo depressivo maggiore non psicotico sono stati successivamente trattati con Citalopram ( Seropram ) fino a 12 settimane.
La principale misura dell'outcome ( esito ) era l'ideazione suicidaria, definita come un punteggio di 2 o maggiore per i soggetti con punteggio al basale di 0 o 1 all'item suicidio dalla scala QIDS-C ( 16 item Quick Inventory of Depressive Symptomalogy – Clinician Rated ).
Tra i 1.447 partecipanti, l'8,6% ha riportato suicidalità in almeno 1 visita; questi ultimi sono stati confrontati con i rimanenti 1.324 partecipanti.
Dei 5 polimorfismi a singolo nucleotide ( SNP ) esaminati, nessuno è risultato significativamente associato alla suicidalità emergente da trattamento.
Tuttavia 2 SNP hanno rivelato un'interazione con la suicidabilità.
Tra i 1.539 uomini, questi 2 SNP e 2 degli aplotipi dei 5 SNP, erano significativamente associati a suicidalità di nuova insorgenza.
Lo studio ha dimostrato che i polimorfismi del gene CREB1 sono risultati associati a suicidalità emergente da trattamento tra gli uomini con depressione. ( Xagena_2007 )
Perlis RH et al, Arch Gen Psychiatry 2007; 64: 689-697
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XagenaFarmaci_2007