Rischio di tumore dopo esposizione alle radiazioni della tomografia computerizzata
L’introduzione della tomografia computerizzata ( TC ) ha inaugurato una nuova era nella diagnostica medica. Condizioni che una volta richiedevano la laparoscopia diagnostica possono ora essere diagnosticate in modo non-invasivo. L’anatomia del cervello vivente, in precedenza opaca, può essere ora visualizzata.
Ad eccezione dei pazienti allergici al colorante o con insufficienza renale, la tomografia computerizzata era fino a poco tempo fa considerata una tecnica sicura.
Due articoli, pubblicati su Archives of Internal Medicine, pongono ora il problema della sicurezza di questo strumento diagnostico.
Ogni giorno, più di 19.500 scansioni di tomografia computerizzata sono eseguite negli Stati Uniti, sottoponendo ogni paziente all’equivalente di 30-442 radiografie toraciche per scansione. Quello che sta emergendo è che le alte dosi di radiazioni delle scansioni potrebbero tradursi nello sviluppo, in futuro, di tumori.
Uno studio ha esaminato 1.119 pazienti sottoposti a 11 più comuni tipi di esami tomografici. Dall’analisi delle cartelle ospedaliere è stato osservato che il dosaggio delle radiazioni variava ampiamente tra i differenti tipi di esami, con dosaggi mediani compresi tra 2 mSv per una scansione TC alla testa e 31 mSv per una scansione all’addome e alla pelvi.
Il numero stimato di esami TC che potrebbe portare allo sviluppo di un caso tumorale variava anche per il tipo di scansione TC, oltre all’età e al sesso del paziente. Ad esempio è stato stimato che 1 donna su 270 e 1 uomo su 600 che si sottopongono a coronarografia TC a 40 anni potrà sviluppare in seguito un tumore a causa delle radiazioni ricevute. Un caso di cancro potrà verificarsi ogni 8.100 donne e 11.080 uomini, di età attorno ai 40 anni, sottoposti a scansione TC di routine alla testa.
Per i pazienti di 20 anni il rischio è stato stimato doppio, mentre per i pazienti di 60 anni è ritenuto essere approssimativamente più basso del 50%.
Nell’altro studio è stato costruito un modello di probabilità in grado di stimare i rischi tumorali età-specifici per ciascun tipo di scansione. Da questo modello è emerso che le scansioni TC effettuate nei soli Stati Uniti nel 2007 potrebbero aver provocato quasi 29.000 futuri tumori. Un terzo di questi possibili tumori riguarderebbe scansioni effettuate su una popolazione di età compresa tra i 35 e i 54 anni, il 15% sarebbe la conseguenza di scansioni effettuate in bambini e adolescenti. Due terzi dei tumori potrebbero interessare la popolazione femminile.
Sulla base di questi dati è opportuno valutare il rapporto rischio-beneficio prima di sottoporre un paziente a tomografia computerizzata.
Fonte: Archives of Internal Medicine, 2009
XagenaHeadlines2009