Bevacizumab nel trattamento del glioblastoma multiforme
L’FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato Avastin ( Bevacizumab ) nel trattamento del glioblastoma multiforme in progressione, nonostante la terapia standard.
Il glioblastoma multiforme è un tumore in rapida progressione, che invade il tessuto cerebrale e può avere un impatto sulle attività fisiche e sulle capacità mentali.
Negli Stati Uniti, le diagnosi annuali di questo tumore sono circa 6.700.
Il Bevacizumab è un anticorpo monoclonale che si lega al fattore di crescita delle cellule endoteliali vascolari ( VEGF ), promotore chiave della vasculogenesi e dell’angiogenesi, impedendo a quest’ultimo di legarsi ai suoi recettori, Flt-1 ( VEGFR-1 ) e KDR ( VEGFR-2 ), sulla superficie delle cellule endoteliali. Il blocco dell'attività biologica del VEGF fa regredire la vascolarizzazione dei tumori, normalizza la vascolarizzazione tumorale residua, e inibisce la formazione di nuova vascolarizzazione, impedendo perciò la crescita tumorale.
I più comuni eventi avversi riscontrati con la somministrazione di Bevacizumab sono: astenia, dolore, dolore addominale, cefalea, ipertensione, diarrea, nausea, vomito, anoressia, stomatite, costipazione, infezioni del tratto respiratorio superiore, epistassi, dispnea, dermatite esfoliativa e proteinuria.
Bevacizumab può anche causare gravi effetti indesiderati, tra questi: perforazione gastrointestinale, complicanze nella guarigione delle ferite, emorragia, formazione di fistola non-gastrointestinale, tromboembolia arteriosa, crisi ipertensive, sindrome di leucoencefalopatia posteriore reversibile, neutropenia e infezione, sindrome nefrotica e insufficienza cardiaca congestizia. ( Xagena_2009 )
Fonte: FDA, 2009