Sicurezza ed efficacia di Alogliptin nei pazienti di età uguale o superiore ai 65 anni
E’ stata confrontata la sicurezza e l’efficacia di Alogliptin, un inibitore DPP-4 ( dipeptidil peptidasi-4 ), nei pazienti più anziani ( maggiore o uguale a 65 anni ) e in quelli più giovani ( minore di 65 anni ) con diabete mellito di tipo 2, utilizzando i dati aggregati di 6 studi clinici randomizzati, in doppio cieco, placebo-controllati.
I pazienti sono stati trattati con Alogliptin 12,5 mg ( n=922 ), Alogliptin 25 mg ( n=910 ) oppure con placebo ( n=534 ), per 26 settimane ( 12 settimane in uno studio di fase 2 ).
Gli studi avevano valutato Alogliptina sia in monoterapia sia in associazione a Gliburide, Metformina, Pioglitazone, o Insulina.
La media dei minimi quadrati dell’emoglobina glicosilata è diminuita dal basale dello 0.7% e dello 0.8% nei pazienti anziani trattati con Alogliptin 12,5 e 25 mg, rispettivamente, e dello 0.5% e 0.6%, rispettivamente nei pazienti più giovani ( P<0.001 per entrambe le dosi di Alogliptin, rispetto al placebo per entrambi i gruppi di età P=0.70 per 12,5 mg e 0.68 per 25 mg per la differenza tra i gruppi di età ).
L’incidenza di ipoglicemia è stata pari all’8,3% o valore inferiore in tutti i gruppi di trattamento con Alogliptin ( minore o uguale al 10.5% per il placebo ), senza manifeste differenze tra i pazienti più anziani e quelli più giovani.
Lo studio ha mostrato che i miglioramenti nell’emoglobina glicosilata nei pazienti più anziani, trattati con Alogliptin, erano simili a quelli osservati nei pazienti più giovani.
Non è stato riscontrato inoltre aumento nel rischio di ipoglicemia, guadagno di peso corporeo o altri eventi avversi nei pazienti più anziani.
Fonte: Journal of American Geriatrics Society, 2009
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