Niraparib nel trattamento del carcinoma ovarico sieroso di alto grado


Gli inibitori PARP interferiscono con la riparazione del danno nella singola elica del DNA determinando una progressione del difetto nella doppia elica.

In circa il 50% delle pazienti con carcinoma dell’ovaio sieroso di alto grado sono presenti difetti nei meccanismi di ricombinazione omologa, deputati alla riparazione del danno della doppia elica del DNA.

L’incapacità di riparare il danno si traduce nella morte cellulare, un processo definito letalità sintetica.

Nella famiglia dei PARP inibitori Niraparib è stato il primo a essere approvato dalla FDA ( Food and Drug Administration ) nel trattamento delle pazienti con carcinoma ovarico ricorrente indipendentemente dalla presenza o assenza di mutazioni BRCA.

Questo risultato è stato raggiunto grazie ai dati emersi dal trial di fase III ENGOT-OV16/NOVA, favorevoli in termini di prolungamento della sopravvivenza libera da progressione e associati a un buon profilo di tossicità. ( Xagena_2017 )

Sabatucci I, Lorusso D, Recenti Prog Med 2017;108:265-268

Xagena_Medicina_2017