I tiazolidinedioni possono causare fratture nei pazienti con diabete mellito


I risultati di studi clinici hanno indicato che i tiazolidinedioni, Rosiglitazone ( Avandia ) e Pioglitazone ( Actos ), sono associati ad un aumentato rischio di fratture, ma tali studi hanno limitato potere statistico.
L’aumentato rischio appare essere limitato alle donne, e interessa principalmente fratture del braccio, polso, mano e piede.

Ricercatori della London School of Hygiene & Tropical Medicine di Londra in Gran Bretagna, hanno compiuto un’ulteriore ricerca con l’obiettivo di meglio definire il rischio di fratture con l’uso dei tiazolidinedioni, anche noti come glitazoni.

Sono stati impiegati i dati dell’United Kingdom General Practice Research Database ( GPRD ). Tutti i pazienti avevano 40 o più anni con una frattura ed almeno una prescrizione di un tiazolidinedione ( n=1.819 ).

E’ stato osservato un rate ratio ( RR ) di 1.43 per la frattura ad ogni sito. L’associazione era simile per gli uomini e per le donne, ed ha interessato sia i pazienti trattati con Rosiglitazone sia quelli che hanno assunto Pioglitazone.

L’aumentato rischio ha riguardato siti di frattura come: anca, colonna vertebrale, braccio, piede, polso o mano.

Il rischio è risultato aumentato con l’incremento della durata dell’esposizione ai tiazolidinedioni ( RR=2 per 4 o più anni di esposizione ).

Dallo studio è emerso che tra gli individui che sono andati incontro ad una frattura, il rischio di frattura aumentava durante i periodi di esposizione ai tiazolidinedioni ( sia Rosiglitazone che Pioglitazone ), rispetto ai periodi di non-esposizione L’aumento del rischio è stato osservato sia negli uomini che nelle donne ed ha interessato diversi siti di frattura. E’ stata riscontrata una correlazione tra aumento del rischio e la durata del trattamento con i glitazoni.

Fonte: PloS Medicine, 2009

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