Medicina
L'American College of Cardiology ( ACC ) ha informato che durante l'epidemia da coronarovirus SARS-CoV-2 i pazienti che presentano un più alto rischio di mortalità sono quelli con disturbi cardiovascolari.
Circa il 40% dei pazienti ospedalizzati con malattia COVID-19 soffriva di malattie cardiovascolari o malattie cerebrovascolari.
La percentuale di mortalità nella popolazione generale colpita da SARS-CoV-2 si attesta intorno al 2-3%, mentre sale al 6% tra i pazienti con ipertensione, al 7.3% tra quelli con diabete mellito, al 10.5% tra i pazienti con malattia cardiovascolare.
Per i pazienti con malattia respiratoria cronica la percentuale si attesta al 6.3%, mentre per i malati
oncologici è del 5%.
In un recente case report su 138 pazienti affetti da COVID-19 e ospedalizzati, il 16.7% ha sviluppato aritmia e il 7.2% ha presentato lesioni cardiache acute, oltre ad altre complicazioni correlate all'infezione da SARS-CoV-2.
Report pubblicati e aneddotici hanno indicato casi di insufficienza cardiaca ad esordio acuto,
infarto miocardico, miocardite e arresto cardiaco; come con qualsiasi malattia acuta,
una maggiore domanda cardiometabolica può far precipitare le complicanze cardiache.
Le complicanze cardiache in COVID-19 sono approssimativamente simili a quelle riscontrate in SARS ( virus SARS-CoV ), MERS ( virus MERS-CoV ) e nell'influenza.
Una analisi su 105 pazienti italiani ( deceduti al 4 marzo ) condotta dall'Istituto Superiore di Sanità ( ISS ) ha evidenziato che l'ipertensione era presente nel 74.6% del campione, seguita dalla cardiopatia ischemica ( 70.4% ) e dal diabete mellito ( 33.8% ). ( Xagena )
Fonte: ACC Clinical Bulletin, 2020
XagenaHeadlines2020