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Basse dosi di Acido Acetilsalicilico riducono il tasso di eventi vascolari maggiori nei pazienti con primo evento di tromboembolismo venoso


Dallo studio ASPIRE è emerso che bassi dosaggi di Acido Acetilsalicilico ( Aspirina ) sono in grado di ridurre in modo significativo il tasso di eventi vascolari maggiori nei pazienti con un primo evento di tromboembolismo venoso.

I pazienti con un primo episodio di tromboembolismo venoso hanno un alto rischio di recidiva dopo la terapia anticoagulante.
Anche se gli antagonisti della vitamina K ( Warfarin ) hanno dimostrato di prevenire efficacemente il tromboembolismo venoso, i farmaci non sono stati in grado di migliorare la sopravvivenza e sono stati associati a un aumentato rischio di sanguinamento.

Mediante uno studio randomizzato, e controllato con placebo è stata valutata l'efficacia di basse dosi di Aspirina nel prevenire le recidive di tromboembolismo venoso tra i pazienti che avevano manifestato un episodio di tromboembolismo venoso non-provocato e che avevano completato l'anticoagulazione con Warfarin.

L'indagine ha riguardato 822 pazienti di almeno 18 anni di età. I I ricercatori hanno assegnato casualmente metà dei pazienti ad Aspirina 100 mg al giorno e l’altra metà al placebo.
E’ stato chiesto ai pazienti di assumere una compressa al giorno per un minimo di 2 anni.
La durata massima del trattamento è stata limitata a 4 anni.

L’endpoint primario era rappresentato dalla recidiva di tromboembolismo venoso.

Il follow-up mediano è stato di 37.2 mesi.

La recidiva di tromboembolismo venoso si è verificata in 73 pazienti su 411 eleggibili ( 18%; tasso per anno 6.5% ) assegnati al placebo e in 57 su 411 ( 14%; tasso per anno 4.8% ) assegnati ad Acido Acetilsalicilico ( hazard ratio, HR=0.74 ).
La differenza non è risultata statisticamente significativa.

Tuttavia, l’Acido Acetilsalicilico ha ridotto il tasso di recidiva di eventi vascolari maggiori, un composito di tromboembolismo venoso, infarto del miocardio, ictus o mortalità cardiovascolare.

L'esito secondario si è verificato in 88 pazienti assegnati al placebo ( 8% per anno ) e 62 pazienti assegnati ad Acido Acetilsalicilico ( 5.2% per anno; HR=0.66 ).

L'Acido Acetilsalicilico ha ridotto il tasso di tromboembolismo venoso, infarto miocardico, ictus, sanguinamento maggiore o morte per ogni causa del 33% ( HR=0.67 ).

Non sono state trovate differenze significative tra i gruppi per i tassi di episodi di sanguinamento maggiore o non-maggiore ma clinicamente rilevante ( tasso dello 0.6% annuo per il placebo e 1.1% annuo per Acido Acetilsalicilico, P=0.22 ).

Eventi avversi che hanno portato al ricovero si sono verificati in 117 pazienti assegnati al placebo ( 28% ) e 102 pazienti ( 25% ) assegnati ad Acido Acetilsalicilico.

Anche se i risultati non hanno mostrato una riduzione significativa dell’esito primario di tromboembolismo venoso ricorrente con Acido Acetilsalicilico, dallo studio è emerso che l'Acido Acetilsalicilico riduce gli eventi vascolari maggiori del 34% senza aumentare il sanguinamento, con un significativo beneficio clinico netto. ( Xagena )

Fonte: The New England Journal of Medicine, 2012

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