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Breyanzi a base di Lisocabtagene maraleucel per il trattamento di seconda linea del linfoma a grandi cellule B, approvato dalla FDA


La FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato Breyanzi ( Lisocabtagene maraleucel ) per i pazienti adulti con linfoma a grandi cellule B che presentano malattia refrattaria alla chemioimmunoterapia di prima linea o recidiva entro 12 mesi dalla chemioimmunoterapia di prima linea; o malattia refrattaria alla chemioimmunoterapia di prima linea o recidiva dopo chemioimmunoterapia di prima linea, e non sono eleggibili al trapianto di cellule staminali ematopoietiche a causa di comorbidità o età.
Breyanzi non è indicato per il trattamento dei pazienti con linfoma primario del sistema nervoso centrale ( SNC ).

L'efficacia è stata valutata in TRANSFORM, uno studio randomizzato, in aperto, multicentrico in pazienti adulti con linfoma primario a grandi cellule B refrattario o recidivato entro 12 mesi dal raggiungimento della risposta completa alla terapia di prima linea.
I pazienti non avevano ancora ricevuto un trattamento per il linfoma recidivante o refrattario ed erano potenziali candidati per il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche.
Un totale di 184 pazienti è stato randomizzato in un rapporto 1:1 per ricevere una singola infusione di Lisocabtagene maraleucel dopo chemioterapia linfodepletiva con Fludarabina e Ciclofosfamide o per ricevere una terapia standard di seconda linea, composta da tre cicli di chemioimmunoterapia seguiti da terapia ad alto dosaggio e trapianto di cellule staminali ematopoietiche autologhe nei pazienti che hanno ottenuto una risposta completa o una risposta parziale.

La misura di efficacia primaria era la sopravvivenza libera da eventi determinata da un Comitato di revisione indipendente.
La sopravvivenza libera da eventi è risultata significativamente più lunga nel braccio Lisocabtagene maraleucel con un rapporto di rischio di 0.34.
La sopravvivenza libera da eventi stimata a 1 anno è stata del 45% nel braccio Lisocabtagene maraleucel e del 24% nel braccio terapia standard.
La sopravvivenza mediana libera da eventi stimata era rispettivamente di 10.1 mesi e di 2.3 mesi.
Dei pazienti randomizzati a ricevere la terapia standard, il 47% ha ricevuto trapianto autologo HSCT come previsto, con la mancanza di risposta alla chemioterapia come motivo più comune per non ricevere il trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
Anche la sopravvivenza libera da progressione valutata dal Comitato di revisione indipendente è risultata significativamente più lunga nel braccio Lisocabtagene maraleucel con un hazard ratio ( HR ) di 0.41.

L'efficacia è stata valutata anche in PILOT, uno studio multicentrico a braccio singolo, in aperto, in pazienti non-idonei al trapianto con linfoma a grandi cellule B recidivante o refrattario dopo una linea di chemioimmunoterapia.
Lo studio ha arruolato pazienti che non erano idonei alla terapia ad alte dosi e al trapianto di cellule staminali ematopoietiche a causa della funzione d'organo o dell'età, ma che avevano una funzione d'organo adeguata per la terapia con cellule CAR-T.
L'efficacia si basava sul tasso di risposta completo e sulla durata della risposta determinata da un Comitato di revisione indipendente.
Dei 74 pazienti sottoposti a leucoaferesi, 61 hanno ricevuto Lisocabtagene maraleucel di cui il 54% ha ottenuto una risposta completa.
La durata mediana della risposta non è stata raggiunta nei pazienti che hanno ottenuto una risposta completa e 2.1 mesi nei pazienti con una migliore risposta di risposta parziale.
Tra tutti i pazienti sottoposti a leucoferesi, il tasso di risposta completa è stato del 46%.

Lisocabtagene maraleucel è stato approvato dalla FDA con una strategia di valutazione e mitigazione del rischio ( REMS ) a causa del rischio di sindrome da rilascio di citochine fatale o pericolosa per la vita e di tossicità neurologiche.
Negli studi su Lisocabtagene maraleucel come terapia di seconda linea per il linfoma a grandi cellule B, la sindrome da rilascio di citochine si è verificata nel 45% dei pazienti e la tossicità neurologica ha presentato una incidenza del 27%.
Reazioni avverse gravi si sono verificate nel 33-38% dei pazienti. ( Xagena )

Fonte: FDA, 2022

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