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Canakinumab riduce gli eventi cardiovascolari maggiori fino al 18% nei pazienti post-infartuati con malattia renale o diabete mellito


I risultati dello studio CANTOS su più di 10.000 pazienti che avevano preso in esame l'anticorpo anti-IL-1 beta, Canakinumab, erano stati presentati al Congresso dell'European Society of Cardiology ( ESC ) nel 2017.
Ora sono presentate due sottoanalisi dello studio che hanno valutato il farmaco nei pazienti post-infartuati con insufficienza renale cronica o con diabete mellito.

Canakinumab è già approvato, come Ilaris, nel trattamento di alcune malattie rare.

Dalle analisi, una in pazienti con malattia renale cronica e l'altra nel diabete, è emerso che Canakinumab è in grado di ridurre il rischio di eventi avversi cardiovascolari maggiori ( MACE ).
Entrambi i gruppi di pazienti sono a maggior rischio di infarto miocardico, ictus e altre complicanze cardiovascolari.

Nei pazienti con malattia renale cronica, Canakinumab ha ridotto il rischio di eventi del 18% rispetto al placebo.
Nei pazienti con diabete, Canakinumab ha ridutto il rischio di MACE del 10%; nei soggetti con prediabete la riduzione del rischio è stata del 14%.

Canakinumab non ha, tuttavia, impedito ai pazienti prediabetici di progredire verso il diabete, un endpoint secondario chiave nello studio CANTOS.

Il Canakinumab agisce sopprimendo l'infiammazione, che risulta sempre più correlata a una serie di malattie, dal cancro alle malattie cardiache, nonché a condizioni a maggiore componente infiammatoria come l'artrite reumatoide.

CANTOS era uno studio che ha coinvolto pazienti con un precedente infarto miocardico e con un rischio infiammatorio residuo.
I pazienti trattati per via iniettiva con Canakinumab, in aggiunta ai farmaci ipolipemizzanti, hanno presentato una riduzione del 15% dei rischi di un evento avverso cardiovascolare maggiore.
Di contro è emerso che i pazienti con Canakinumab erano associati a un più elevato rischio di infezioni, rispetto al placebo.

In seguito sono stati presentati dati che hanno dimostrato che i pazienti con livelli di proteina C-reattiva ad alta sensibilità ( hs-CRP ) inferiori a 2 milligrammi per litro tre mesi dopo aver ricevuto Canakinumab presentavano una riduzione del rischio del 25% nei principali eventi avversi cardiovascolari, rispetto al placebo, e una riduzione della mortalità cardiovascolare e della mortalità per qualsiasi causa del 31%. ( Xagena )

Fonte: American College of Cardiology ( ACC ) Annual Meeting, 2018

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