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Carcinoma a cellule renali: risultati positivi per Nivolumab associato a Cabozantinib


Uno studio ha mostrato una riduzione del 40% del rischio di morte tra i pazienti con carcinoma renale, precedentemente non-trattati, che avevano ricevuto Nivolumab ( Opdivo ) più l'inibitore della tirosin-chinasi ( TKI ) Cabozantinib ( Cabometyx ) rispetto al farmaco standard Sunitinib ( Sutent ).

La combinazione ha anche raggiunto l'endpoint primario dello studio: miglioramento staticamente significativo della sopravvivenza libera da progressione ( PFS ).
Il trattamento combinato Nivolumab e Cabozantinib ha permesso di raggiungere una sopravvivenza PFS mediana di 16.6 mesi contro 8.3 mesi con Sunitinib.

Inoltre, la combinazione Nivolumab e Cabozantinib ha anche mostrato un tasso di risposta obiettiva ( ORR ) superiore rispetto a Sunitinib, con quasi il doppio dei pazienti che hanno risposto al trattamento con la combinazione versus lo standard, rispettivamente, 56% e 27%.

Opdivo è già approvato in combinazione con Yervoy ( Ipilimumab ), un inibitore di CTLA-4, come trattamento iniziale per i pazienti con carcinoma renale avanzato, dopo aver dimostrato di migliorare la sopravvivenza rispetto a Sutent.

Le due combinazioni di Opdivo con Yervoy e di Opdivo con Cabometyx, dovranno affrontare la concorrenza di Keytruda ( Pembrolizumab ), un inibitore di PD-1, e dell'inibitore tirosin-chinasico Inlyta ( Axitinib ).
Nello studio di fase 3 KEYNOTE-426 riguardante il trattamento di prima linea del carcinoma a cellule renali, Pembrolizumab più Axitinib hanno mostrato un tasso di risposta globale del 59.3% e una riduzione del 47% del rischio di morte, rispetto a Sutent. ( Xagena )

Fonte: European Society for Medical Oncology ( ESMO ) Virtual Meeting, 2020

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