Medicina
Il Surviving Sepsis Campaign Panel ha raccomandato che i pazienti ventilati meccanicamente affetti da COVID-19 dovrebbero essere gestiti in modo simile ad
altri pazienti con insufficienza respiratoria acuta in terapia intensiva.
Tuttavia, la polmonite COVID-19, nonostante nella maggior parte dei casi risponda alla definizione di Berlino di sindrome ARDS, è una malattia specifica, le cui caratteristiche distintive sono l'ipossiemia grave spesso associata a una compliance polmonare quasi normale ( oltre il 50% dei 150 pazienti sottoposti a misurazione; il dato è stato confermato dai medici che operano nel Nord Italia ). Questa combinazione non è di comune riscontro nelle sindromi ARDS gravi.
Questi pazienti gravemente ipossiemici nonostante condividano una singola
eziologia ( SARS-CoV-2 ) possono presentarsi in modo molto diverso l'un dall'altro: respirazione normale ( ipossiemia silente ) o respirazione notevolmente dispneica; abbastanza sensibile all'ossido nitrico o no; profondamente ipocapnico o
normo / ipercapnico; e rispondente alla posizione prona o no.
Pertanto, la stessa malattia si presenta in realtà con una impressionante non-uniformità.
Sulla base dell'osservazione dettagliata di numerosi casi, è stato ipotizzato
che i diversi pattern di COVID-19 trovati alla presentazione nei Reparti di emergenza
dipendono dall'interazione di tre fattori: 1) gravità dell'infezione,
risposta dell'ospite, riserva fisiologica e comorbidità; 2) reattività ventilatoria del paziente all'ipossiemia; 3) tempo trascorso tra l'inizio della malattia e l'osservazione in ospedale.
L'interazione tra questi fattori porta allo sviluppo di uno spettro di malattie tempo-correlate
all'interno di due fenotipi primari:
A) Tipo L ( Low ), caratterizzato da bassa elastanza ( cioè alta compliance ), basso rapporto ventilazione / perfusione, basso peso polmonare e bassa reclutabilità;
B) Tipo H ( High ), caratterizzato da elevata elasticità, elevato shunt destro / sinistro, elevato peso polmonare ed elevata reclutabilità. ( Xagena )
Fonte: Intensive Care Medicine, 2020
XagenaHeadlines2020