Medicina
Il Comitato scientifico ( CHMP ) dell'Agenzia europea per i medicinali ( EMA; European Medicines Agency ) ha raccomandato l'ampliamento della autorizzazione all'immissione in commercio già esistente per Darzalex ( Daratumumab ). In caso di approvazione Daratumumab potrà essere utilizzato in combinazione con Lenalidomide ( Revlimid ) e Desametasone, o Bortezomib ( Velcade ) e Desametasone, per il trattamento dei pazienti adulti con mieloma multiplo già precedentemente sottoposti ad almeno una terapia.
Il mieloma multiplo rimane un tumore del sangue incurabile causato dalla crescita incontrollata delle plasmacellule maligne nel midollo osseo.
Il parere positivo del CHMP si basa su un riesame dei dati dello studio clinico di fase 3 MMY3003 ( POLLUX ), pubblicato su The New England Journal of Medicine ( NEJM ) nel 2016, e sul riesame dei dati dello studio clinico di fase 3 MMY3004 ( CASTOR ), anch'esso pubblicato su The New England Journal of Medicine nel 2016.
Il profilo di sicurezza di Daratumumab in combinazione con i trattamenti di cura standard è risultato in linea con gli studi in monoterapia.
In combinazione con Lenalidomide e Desametasone ( POLLUX ), gli eventi avversi più comuni di grado 3 o 4 nel corso del trattamento sono stati neutropenia ( 51.9% ), trombocitopenia ( 12.7% ) e anemia ( 12.4% ). Nel 47.7% dei pazienti si sono verificate reazioni correlate all'infusione associata con Daratumumab, soprattutto di grado 1 o 2.
In combinazione con Bortezomib e Desametasone ( CASTOR ), tre degli eventi avversi riportati più comuni di grado 3 o 4 sono stati: trombocitopenia ( 45.3% ), anemia ( 14.4% ) e neutropenia ( 12.8% ). Le reazioni correlate all'infusione associate al trattamento con Daratumumab, riportate nel 45.3% dei pazienti, erano per lo più di grado 1 o 2 ( grado 3 nell’8.6% dei pazienti ); nel 98.2% di questi pazienti si sono verificate nel corso della prima infusione.
Daratumumab inizialmente aveva ricevuto l'approvazione condizionale da parte della Commissione europea ( CE ) nel mese di maggio 2016, come indicazione sotto forma di monoterapia per il trattamento dei pazienti adulti affetti da mieloma multiplo recidivo e refrattario, precedentemente trattati con un inibitore del proteasoma e un agente immunomodulante, e con progressione della malattia nel corso dell'ultima terapia.
Daratumumab è stato il primo anticorpo monoclonale anti-CD38 approvato per l'uso in tutto il mondo.
Il mieloma multiplo è un tumore ematologico incurabile che ha origine nel midollo osseo ed è caratterizzato da un'eccessiva proliferazione di plasmacellule.
Il mieloma multiplo è la seconda forma più comune di tumore del sangue, con circa 39.000 nuovi casi registrati in tutto il mondo nel 2012.
Il mieloma multiplo colpisce più comunemente le persone oltre i 65 anni ed è più diffuso tra gli uomini che tra le donne.
Secondo i dati più recenti ( 2000-2007 ), in tutta Europa fino alla metà dei pazienti di recente diagnosi non sopravvive a 5 anni. Quasi il 29% dei pazienti affetti da mieloma multiplo muore entro un anno dalla diagnosi.
Anche se il trattamento può portare alla remissione della malattia, vi sono alte possibilità di ricaduta perché attualmente non esiste una cura.
Mentre in alcuni casi il mieloma multiplo è totalmente asintomatico, la maggior parte dei pazienti viene diagnosticata a causa di sintomi quali problemi alle ossa, emocromo basso, ipercalcemia, insufficienza renale o infezioni.
I pazienti che recidivano dopo il trattamento con le terapie standard, come inibitore del proteasoma e agenti immunomodulanti, hanno prognosi infausta e poche opzioni di trattamento disponibili.
Daratumumab è un biologico innovativo mirato a CD38, una proteina di superficie con elevata espressione in diverse cellule di mieloma, indipendentemente dalla fase della malattia.
Il farmaco provoca la rapida morte delle cellule tramite apoptosi ( morte cellulare programmata ) e meccanismi d'azione immunomediati, inclusa la citotossicità complemento-dipendente ( CDC ), la citotossicità cellulare anticorpo-dipendente ( ADCC ) e la fagocitosi cellulare anticorpo-dipendente ( ADCP ).
Daratumumab ha dimostrato inoltre effetti immunomodulanti che contribuiscono alla morte cellulare del tumore grazie all'aumento delle cellule immunosoppressive come le cellule T-reg, B-reg e le cellule soppressive di derivazione mieloide. ( Xagena )
Fonte: Janssen, 2017
XagenaHeadlines2017