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La Rosuvastatina riduce il rischio di eventi tromboembolici del 43%


Un’analisi dei dati dello studio JUPITER ha mostrato che la Rosuvastatina ( Crestor ) è in grado di ridurre del 43% il rischio di tromboemboli in soggetti apparentemente sani.

Lo studio JUPITER, compiuto su 17.802 soggetti con bassi livelli di colesterolo LDL ( inferiori a 130 mg/dl ) e alti valori di CRP ( proteina C-reattiva; maggiori o uguali a 2 mg/dl ), aveva mostrato che la Rosuvastatina riduce la mortalità e gli eventi cardiovascolari tra cui l’infarto miocardico e l’ictus in questa popolazione.
I soggetti erano stati assegnati in modo random a ricevere Rosuvastatina 20 mg, 1 volta die, oppure placebo.

Tra i 17.802 partecipanti, 34 nel gruppo Rosuvastatina hanno sviluppato tromboembolia venosa contro i 60 nel gruppo placebo.

E’ la prima volta che una statina dimostra di poter prevenire gli eventi tromboembolici in uno studio clinico di ampie dimensioni.
Il trattamento con la Rosuvastatina non è risultato associato a rischio di sanguinamento, limite invece delle terapie a base di anticoagulanti.

Fonte: American College of Cardiology – Meeting, 2009

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