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Leucemia linfatica cronica: maggiore efficacia di Calquence in monoterapia rispetto alla chemioimmunoterapia standard


I nuovi dati di uno studio, riportati al Meeting del European Hematology Association ( EHA ) ad Amsterdam, hanno mostrato che Acalabrutinib ( Calquence ) prolunga significativamente il tempo in cui i pazienti con leucemia linfatica cronica ( CLL ) recidivata o refrattaria vivono senza progressione della malattia, rispetto al trattamento scelto dal medico.

Lo studio di fase 3, ASCEND, ha messo a confronto Acalabrutinib versus Rituximab combinato con Idelalisib o Bendamustina.

Il tempo mediano senza progressione della malattia per i pazienti trattati con Acalabrutinib non è stato ancora raggiunto contro i 16.5 mesi nel braccio di controllo.

Dopo 12 mesi, l'88% dei pazienti in trattamento con Acalabrutinib non ha mostrato progressione della malattia contro il 68% del braccio di controllo.

Secondo Paolo Ghia dell'Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano, ASCEND è il primo studio a valutare un inibitore BTK ( inibitore della tirosin-chinasi di Bruton ) come monoterapia contro i regimi standard di chemioimmunoterapia.

Questo potrebbe offrire a Calquence un vantaggio quando dovrà confrontarsi con Imbruvica ( Ibrutinib ), che è già approvato come terapia di prima e seconda linea per la leucemia linfatica cronica.

Calquence è attualmente approvato per il trattamento degli adulti con linfoma mantellare recidivato o refrattario negli Stati Uniti e in altri Paesi.

Sono in corso valutazioni di Acalabrutinib in altre patologie come mieloma multiplo, macroglobulinemia di Waldenström e linfoma diffuso a grandi cellule B.

La leucemia linfatica cronica è il tipo più comune di leucemia negli adulti, con una stima di 191.000 nuovi casi a livello globale, di cui 20.720 nuovi casi negli Stati Uniti, ogni anno, e una prevalenza in aumento con il miglioramento dei trattamenti.
Nella leucemia linfatica cronica molte cellule staminali emopoietiche nel midollo osseo diventano linfociti anormali e queste cellule anomale non sono efficaci nel contrastare le infezioni.
La crescita numerica di queste cellule anormali riduce lo spazio per la proliferazione di globuli bianchi, globuli rossi e piastrine sani. Ciò potrebbe causare anemia, infezione e sanguinamento. ( Xagena )

Fonte: AstraZeneca, 2019

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