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L'impiego per lungo periodo dei calcioantagonisti può aumentare il rischio di cancro al seno


I risultati di uno studio caso-controllo basato sulla popolazione, di grandi dimensioni, ha mostrato che l'uso di calcioantagonisti per 10 anni o più è risultato associato a un più alto rischio di cancro al seno duttale e cancro al seno lobulare.

Non è stata invece osservata alcuna associazione tra tumore alla mammella e altre classi di farmaci antipertensivi.

Precedenti studi che avevano preso in esame il rapporto tra farmaci antipertensivi e cancro alla mammella non avevano fornito risultati certi.
La maggior parte degli studi era di piccole dimensioni, con i più grandi che risalivano agli anni 90, e non erano stati disegnati per valutare l'impatto dell'uso degli antipertensivi a lungo termine sul rischio di cancro.

Lo studio ha incluso donne di età compresa tra 55 e 74 anni; la diagnosi di tumore primario al seno di tipo invasivo è stata fatta nel periodo 2000-2008.

I ricercatori hanno intervistato 916 pazienti con carcinoma mammario duttale, 1.068 pazienti con carcinoma mammario lobulare e 902 donne di un gruppo di controllo.
Sono state ottenute informazioni sulla storia di ipertensione, malattie cardiovascolari e sull'uso di farmaci antipertensivi.

Non è stata trovata alcuna associazione tra entrambi i tipi di tumore al seno e l'uso di qualsiasi classe di antipertensivi per meno di 10 anni.
Tuttavia, è emersa una associazione tra uso corrente di calcioantagonisti per 10 o più anni e l’aumento del rischio di tumore al seno duttale ( odds ratio, OR=2.4 ) e di cancro al seno lobulare ( OR=2.6 ).
Nessun’altra classi di farmaci antipertensivi è risultata correlata a entrambi i tipi di tumore alla mammella quando impiegati per 10 o più anni.

Sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questo dato e per valutare i potenziali meccanismi biologici alla base. ( Xagena )

Fonte: JAMA Internal Medicine, 2013

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