Medicina
Nivolumab ( Opdivo ), un farmaco anti-PD-1, ha evidenziato un tasso di risposta obiettiva del 66.3% nei pazienti con linfoma di Hodgkin classico ( cHL ).
Il dato è emerso dallo studio registrativo di fase II CheckMate -205, non-comparativo, a singolo braccio, in diverse coorti. I dati della coorte B includevano pazienti con malattia recidivata o in progressione dopo auto-trapianto di cellule staminali ematopoietiche ( auto-HSCT ) e successivo trattamento con Brentuximab vedotin [ Adcetris ] ( n=80 ).
Il tasso di risposta obiettiva ( ORR ), valutato da un Comitato indipendente di revisione radiologica ( IRRC ), e considerato endpoint primario, è risultato pari al 66.3% ( IC 95%: 54.8-76.4 ).
Il tempo mediano alla risposta è stato di 2.1 mesi e la stima della durata mediana di remissione è stata di 7.8 mesi. La maggior parte delle risposte ( 62.3% ) era ancora in atto al momento dell’analisi.
In un’analisi esplorativa è stato osservato che più dei due terzi dei pazienti ( 72.1% ) che non avevano risposto al trattamento con Brentuximab vedotin rispondevano invece a Nivolumab.
Il profilo di sicurezza di Nivolumab nell’ambito dello studio CheckMate -205 è risultato in linea con i dati precedentemente riportati in questo tipo di tumori.
Attualmente non esiste un'opzione di trattamento standard per i pazienti con linfoma di Hodgkin classico recidivato o in progressione dopo auto-trapianto di cellule staminali ematopoietiche e successivo trattamento con Brentuximab vedotin. ( Xagena )
Fonte: BMS, 2016
XagenaHeadlines2016