Medicina
Nivolumab ( Opdivo ) in monoterapia non è riuscito a estendere la sopravvivenza libera da progressione nei pazienti naive al trattamento con cancro del polmone non-a-piccole cellule, PD-L1-positivo, in fase avanzata.
Tuttavia, uno studio separato, progettato per valutare Nivolumab in combinazione con Ipilimumab ( Yervoy ) come trattamento di prima linea per la stessa popolazione di pazienti, continuerà.
La società farmaceutica BMS ( Bristol-Myers Squibb ) ha progettato due studi per valutare Nivolumab, come trattamento di prima linea, uno studia Nivolumab da solo, e uno studia Nivolumab in combinazione con Ipilimumab.
Lo studio di fase 3, randomizzato, CheckMate-026, ha valutato Nivolumab in 541 pazienti precedentemente trattati con tumore NSCLC avanzato, con tumori esprimenti la proteina PD-L1.
I pazienti hanno ricevuto Nivolumab al dosaggio di 3 mg/kg per via endovenosa ogni 2 settimane oppure chemioterapia scelta dallo sperimentatore.
Il trattamento è continuato per sei cicli o fino a progressione della malattia o tossicità inaccettabile.
Lo studio non è riuscito a raggiungere il suo endpoint primario di sopravvivenza libera da progressione nei pazienti i cui tumori esprimevano PD-L1 a livelli del 5% o a valori superiori.
E’ in corso lo studio CheckMate-227, progettato per valutare la combinazione di Nivolumab con Ipilimumab nei pazienti con tumore NSCLC PD-L1-positivi, forma avanzata, così come l'aggiunta di Nivolumab a Ipilimumab o alla chemioterapia in pazienti PD-L1-negativi.
Nivolumab, un inibitore del checkpoint immunitario PD-1, è stato approvato nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule metastatico che progrediva durante o dopo chemioterapia a base di Platino. ( Xagena )
Fonte: BMS, 2016
XagenaHeadlines2016