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Satralizumab nel trattamento del disturbo dello spettro della neuromielite ottica


Sono stati presentati i dati dello studio SAkuraSky, in cui Satralizumab è stato valutato nel trattamento del disturbo dello spettro della neuromielite ottica ( NMOSD ), un disturbo infiammatorio del sistema nervoso centrale.

I risultati dello studio hanno rilevato che solo 8 pazienti su 41 ( 20% ), trattati con Satralizumab in combinazione con la terapia immunosoppressiva hanno presentato una recidiva come da protocollo, rispetto a 18 pazienti su 42 ( 43% ) trattati con placebo.

Oltre a questi risultati, l'89%, il 78% e il 74% dei pazienti trattati con Satralizumab in associazione con terapia di base erano privi di ricadute alle settimane 48, 96 e 144 rispetto al 66%, 59% e 49% con placebo in associazione alla terapia basale.

Inoltre, nell'analisi del sottogruppo sieropositivo per AQP4-IgG, un gruppo di pazienti che hanno manifestato un decorso della malattia più grave, 3 pazienti su 27 ( 11% ) trattati con Satralizumab hanno presentato una recidiva secondo protocollo, rispetto a 12 pazienti su 28 ( 43% ) trattati con placebo.

Complessivamente, la percentuale di pazienti con eventi avversi gravi è risultata simile tra i gruppi di trattamento con Satralizumab e placebo; nei pazienti che hanno ricevuto il farmaco è stato osservato un tasso inferiore di infezioni ( incluse infezioni gravi ) rispetto al gruppo placebo.

Il farmaco, che agisce con bersaglio per il recettore dell'interleuchina-6 ( IL-6 ), un potenziale fattore chiave del disturbo dello spettro della neuromielite ottica, è stato somministrato per via sottocutanea alla settimana 0, 2 e 4, e poi la somministrazione è stata continuata a intervalli di 4 settimane.

Satralizumab è stato designato come farmaco orfano negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone, oltre a ricevere la designazione di terapia breakthrough per il trattamento della NMOSD dalla FDA a dicembre 2018.

I risultati positivi sono a supporto del ruolo chiave di IL-6 in NMOSD, che è una condizione debilitante e potenzialmente fatale.

Le persone con NMOSD sperimentano ricadute gravi e imprevedibili che causano danni e disabilità a livello neurologico, cumulativi e permanenti.
La condizione è spesso diagnosticata erroneamente come sclerosi multipla. ( Xagena )

Fonte: Roche, 2019

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